Le famiglie italiane sono sempre più povere. L’Istat dipinge un quadro drammatico della situazione economica degli italiani. Nel 2012, infatti, i redditi delle famiglie hanno segnato una perdita di 1,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Secondo l’istituto di statistica a soffrire di più sono le famiglie delle regioni del Centro e del nord che in totale perdono circa 4 punti percentuali nel confronto con l’anno scorso. Mentre invece nel Mezzogiorno si è registrata la flessione più contenuta, che si attesta a – 1,6 per cento, subito dietro il nord est con -1,8 e poi nord ovest e centro con una flessione del 2 per cento.
La Valle d’Aosta e la Liguria sono le regioni dove si registra la flessione più marcata, entrambe infatti perdono il 2,8 per cento. Mentre, precisa l’Istat, il reddito monetario disponibile per singolo abitante è all’incirca di 20,300 euro in tutto il nord, mentre nelle regioni del centro è di 18.700 euro e nel sud Italia di 13.200 euro. Il reddito disponibile per singolo abitanti raggiunge il suo massimo a Bolzano. Nel 2012 il reddito disponibile è distribuito nel nord ovest per il 30,9 per cento, nel nord est del 22,3 per cento, nel Mezzogiorno del 25,7 per cento e del 21,1 per cento al centro.
Il reddito disponibile per abitante ha un livello medio nazionale di 17.600 euro, ma a guidare la classifica Bolzano che si avvicina ai 22.400 euro, mentre all’ultimo posto la Campania con poco meno di 12.400 euro. A livello nazionale, nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie, in valori correnti, è cresciuta dell’1 per cento rispetto al 2009. Ma è il nord che registra l’incremento maggiore dell’1,7 per cento, per il Mezzogiorno e il centro invece l’incremento è più contenuto e si stabilisce tra lo 0,2 e lo 0,4 per cento.
La regione ha subire maggiormente gli effetti devastanti della crisi economica è stata la Liguria che tra il 2009 e il 2012 ha visto diminuire il reddito disponibile delle famiglie dell’1,9 per cento.
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