Il blocco della spesa in Sicilia ha congelato migliaia di stipendi dei dipendenti regionali ma la paralisi finanziaria della Regione non ha impedito ai 90 deputati regionali di percepire regolarmente il loro stipendio. A fine mese, per l’esattezza giovedì scorso, hanno ricevuto la busta paga e i dovuti accrediti bancari. Il ritardo è stato di appena una settimana rispetto alla solita scadenza del 23 di ogni mese.
I ventimila dipendenti in attesa di percepire gli emolumenti aspetteranno invece fino alla fine della prossima settimana. Restano al palo anche i 22 mila precari degli enti locali, il personale del mondo della cultura, come quelli dell’Orchestra sinfonica siciliana, i lavoratori a contratto, come i 20 mila forestali.
Sebbene le uscite di contante dipendano tutte indistintamente dal bilancio della Regione, l’esasperazione di questi giorni non ha scalfito le tasche degli onorevoli siciliani che hanno attinto i loro emolumenti dall’ex fondo di solidarietà dove confluivano i soldi per le buonuscite dei deputati. Con questo “tesoretto”, l’Assemblea – come riferisce l’edizione locale di Repubblica – ha scelto di retribuire sia i parlamentari che i 240 amministrativi e gli 80 stabilizzati dei gruppi.
“Qualcuno – ha dichiarato il deputato questore Paolo Ruggirello – aveva cominciato a scrivere, con l’intento ormai diffuso di ridicolizzare l’istituzione, che all’Ars erano finiti pure i soldi per la carta igienica. Allora il collegio dei questori ha deciso di rimediare a questa situazione e, in attesa del trasferimento della prima rata di contributo da parte della Regione, è stata deliberato l’utilizzo delle risorse dell’ex fondo di solidarietà, soppresso con la legge sulla spending review, per pagare anche i deputati. Cosa c’è di male? Mica li rubiamo gli stipendi”.
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