“Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione”. Atto estremo del Movimento 5 Stelle contro il Capo dello Stato Giorgio Napolitano: i parlamentari grillini di Camera e Senato hanno presentato una richiesta di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica accusato dai pentastellati di “comportamenti sanzionabili, di natura dolosa”.
“Il Capo dello Stato – prosegue il testo dell’impeachment – ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano. Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione”.
“Il compimento e l’omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l’attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all’operato del presidente della Repubblica in carica, – si legge ancora – ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente. Si rilevano segnatamente, a seguire, i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all’articolo 90 Costituzione”.
E sono sei le accuse rivolte al Capo dello Stato: espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d’urgenza, riforma della Costituzione e del sistema elettorale, mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale, seconda elezione del presidente della Repubblica, improprio esercizio del potere di grazia, rapporto con la magistratura per il processo Stato-mafia.
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