Sembrerebbe esserci una svolta nelle indagini sulla morte di Provvidenza Grassi: la Procura ipotizza che dietro la scomparsa della ragazza messinese si celi un caso di sequestro di persona.
Fabio Lo Schiavo, fidanzato di Provvidenza Grassi, ha dichiarato agli inquirenti che avrebbe ricevuto una telefonata il 20 luglio dalla ragazza, che si sarebbe limitata soltanto a piangere, senza aggiungere nulla. Dieci giorni dopo, il tragico incidente.
A darne notizia è la Gazzetta del Sud. Agli atti dell’inchiesta c’è anche la testimonianza di una donna che ha affermato di aver visto Provvidenza Grassi nei primi giorni di agosto a Villapiana Lido, in provincia di Cosenza. E avrebbe anche notato in maniera chiara la Fiat Seicento bianca della ragazza.
Secondo il quotidiano messinese, la testimone ha riferito di aver chiamato alcune ore dopo al telefono della Grassi e di aver interloquito con una tale “Giada” che, piangendo, le avrebbe detto che proprio a Provvidenza stavano somministrando una flebo e che si trovavano a Sala Consilina, in provincia di Salerno, segregate e schiavizzate, da due uomini di Catanzaro che avrebbero ucciso anche un uomo travolgendolo con la loro auto. Ma sono solo ipotesi investigative tutte da verificare.