Un ordine del giorno al Consiglio comunale di Palermo, su un parere del Consiglio di giustizia amministrativa, potrebbe rimettere in corsa gran parte delle decine di migliaia di pratiche di sanatoria per abusi commessi nel capoluogo. A lanciare l’allarme è il Movimento 5 Stelle siciliano, con il presidente della Commissione Territorio e ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino.
Se dovesse passare questo ordine del giorno, secondo i grillini, si rischierebbe di consentire la sanatoria di nuove costruzioni o interventi di ristrutturazione in aree sottoposte a vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici. A Palermo sono circa 60 mila le istanze di sanatoria edilizia presentate; 700 mila in tutta la Sicilia.
“La Sicilia – dice Trizzino – paga un prezzo altissimo in termini di protezione del territorio, a causa di una pianificazione carente. Il condono già di per se è un atto ai limiti della legge, ampliarne la portata è a dir poco inaccettabile”. I Cinquestelle hanno già pronto un ddl da portare in un aula per fermare i condoni e lanciano un appello al presidente della Regione Rosario Crocetta.
Anche il vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, del Mov139, condivide le preoccupazioni del M5s “rispetto agli effetti pesanti – dice – che un parere del Cga del 2012 sulla sanabilità di immobili abusivi in aree vincolate, potrebbe avere sul territorio siciliano e su quello palermitano. Ho chiesto al sindaco di temporeggiare nell’adozione della direttiva di recepimento di questo parere, che generalizzerebbe il principio di sanabilità degli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo”.
“Secondo il Cga – aggiunge Spallitta – il condono edilizio, previsto dalla legge nazionale numero 326 del 2003, in virtù della competenza esclusiva in materia urbanistica di cui gode la Sicilia, consentirebbe, solo per la nostra regione, la possibilità di sanare nuove costruzioni o interventi di ristrutturazione, ricadenti su immobili gravati da vincoli paesaggistici, ambientali e idrogeologici. Nel resto d’Italia, invece, il condono su immobili vincolati è rigorosamente limitato agli interventi di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria”.