Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps indagato dopo una denuncia dei Nas risalente al periodo in cui era direttore generale dell’Ospedale Israelitico, risponde alle accuse piovutegli addosso: “L’accusa dei Nas non mi tocca e quindi rimango al mio posto perché non sono il mostro”.
“Le contestazioni non mi riguardano e non mi risulta che l’Inps sia coinvolto. Inoltre mi dicono che la Procura stia chiudendo la cosa. Non accuso nessuno e aspetto”:
Il presidente dell’Istituto di Previdenza spiega di “aver letto le contestazioni che non mi riguardano. Si tratta di due indagini fotocopia. La prima è durata quattro anni, un tempo enorme. E sapete come si è conclusa? Proclamando la mia totale estraneità. Poiché la seconda inchiesta è la fotocopia della prima, mi aspetto lo stesso esito. Dite pure che sono 45 i miei incarichi. Chi dice queste cose non sa nemmeno leggere una visura camerale. Ma se non sanno leggerla dovrebbero andare da un commercialista e farsi spiegare le cose”.
“Quegli incarichi sono veri. Ma le camerali si compilano a stratificazioni – aggiunge Mastrapasqua -. E lì ci sono tutte le cariche che ho avuto negli ultimi quindici anni di lavoro. Non quelle che ho oggi”.
“Sono il presidente dell’Inps e il vicepresidente di Equitalia, per effetto di patti parasociali e di Idea Fimit, sempre per patti parasociali che risalgono a prima che arrivassi io dall’Inps. Questo è. Faccio parte di uno studio professionale e non l’ho abbandonato. A differenza di quello che fanno altri quando assumono un incarico pubblico che intestano l’attività professionale alla moglie, io non l’ho fatto”.
Sulla questione degli istituti sanitari, Mastrapasqua ha detto che “Tutte le fatture cedute hanno avuto una certificazione da parte delle Asl o della Regione Lazio. Quanti istituti sanitari lo fanno? Zero su zero”.