I gesti antisemiti dei giorni scorsi sono una “miserabile provocazione”, “un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi”. Sono queste le parole usate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricordando al Quirinale la Giornata della Memoria.
“Partecipo quest’anno per l’ottava volta alla celebrazione di una ricorrenza e di un incontro che mi hanno coinvolto – ha detto Napolitano – come poche altre iniziative in Quirinale, anche emotivamente e in profondità. I diritti umani sono le basi fondamentali della nostra democrazia che non può ignorare i rischi cui possono essere esposti gli innocenti”.
Il ricordo della Shoah, che in ebraico significa “distruzione”, è celebrata da tutti gli Stati membri delle Nazioni.
Su Twitter il premier Enrico Letta ha lasciato il suo messaggio sintetico ma molto chiaro:
Oggi il #giornodellamemoria. Per non dimenticare.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 27 Gennaio 2014
Sul sito del governo, il presidente del Consiglio ha scritto: “Il dovere della memoria non si conclude col Novecento: oggi tocca alla mia generazione, nata dopo la seconda guerra mondiale, fare tesoro delle testimonianze dei sopravvissuti, difendere la verità storica, e soprattutto educare i giovani a non rimanere mai più indifferenti. Tenere alta la guardia – conclude Letta – contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ricordare la lezione dei Giusti tra le Nazioni: questi sono i due compiti essenziali che il Giorno della Memoria impone a noi, cittadini italiani ed europei”.
Anche Renzi ha usato i social per la Giornata della Memoria:
Oggi, 27 gennaio, lo diciamo tutti insieme a voce alta #ionondimentico Ma tutto l’anno sia una lunga giornata della memoria.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 27 Gennaio 2014
Nel 2005 un’Assemblea generale della Nazioni Unite ha deciso di celebrare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono alla città polacca di Auschwitz scoprendo il campo di concentramento e liberando i pochi superstiti rimasti.
Per la prima volta, il mondo posava gli occhi sull’orrore del genocidio nazista, la pagina più brutta e sconcertante della storia contemporanea. Il mondo scopriva gli strumenti di tortura, di annientamento, il dolore, la sofferenza e la tragedia di quanti sono stati prigionieri in un luogo di morte.