Si avvertono concretamente già a partire da oggi i primi effetti dell’impugnativa del Commissario dello Stato Carmelo Aronica che ha bocciato quasi integralmente la Finanziaria regionale messa a punto dal governo Crocetta.
In primo piano la questione degli stipendi per i 40 mila dipendenti dei circa duecento enti tra consorzi e agenzie che dipendono dai finanziamenti “congelati” della Regione. Il prefetto Aronica ha contestato alla Regione la previsione di spese aggiuntiva per 570 milioni, priva, pare, della copertura finanziaria.
Il governo Crocetta ad oggi non è in grado di stabilire chi è a rischio e per quanto tempo i lavoratori non riceveranno lo stipendio. Va un po’ meglio ai 20 mila dipendenti regionali diretti: il pagamento di quanto loro dovuto dovrebbe slittare solo di un paio di settimane.
Fra i fondi bloccati anche quelli per i lavoratori dello spettacolo e in particolare per il Brass Group, il Teatro Massimo, il Biondo. In bilico anche le spese della Kore di Enna e delle Università di Palermo, Messina e Catania.
L’assessorato regionale all’Economia ha reso note le prossime tappe. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Bilancio e dei pochi articoli della Finanziaria ancora in piedi, potrà partire l’iter di accreditamento degli stipendi ai soli dipendenti regionali, tutte le altre categorie restano ancora nell’incertezza.
L’unica speranza per tutti i dipendenti degli enti inseriti nell’Allegato 1 della manovra, impugnato da Aronica, è che sussistano ancora risorse non spese, utili adesso per far fronte all’emergenza.
“L’emergenza in Sicilia è scoppiata e davanti alla notizia che quarantamila lavoratori che dipendono economicamente della Regione non riceveranno lo stipendio, mentre i più fortunati ventimila dipendenti lo riceveranno in ritardo, è assolutamente necessario che Governo regionale e assessori convochino subito le parti sociali per predisporre il pagamento degli stipendi e per prorogare i contratti di lavoro in scadenza”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Gianni Borrelli della Uil Sicilia.
Il sindacato chiede subito “un intervento del Governo nazionale per sbloccare questa situazione causata dall’impugnativa della Finanziaria da parte del Commissario dello Stato e per sbloccare le spese” e ancora “la convocazione delle organizzazione sindacali da parte dal presidente Crocetta e dell’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, che hanno una responsabilità primaria. Altrimenti lo stato di agitazione dei lavoratori diverrà incontrollabile”.