Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso in questo modo il processo che ha avuto come protagonista l’ex ministro dell’Interno ed ex esponente di Forza Italia, Claudio Scajola, per l’acquisto di una casa con vista sul Colosseo, pagata in parte da lui e in gran parte da altri “a sua insaputa”.
Subito dopo la sentenza Scajola, che è stato costretto a lasciare il Viminale nel 2010, ha raggiunto telefonicamente Silvio Berlusconi e con i giornalisti ha commentato: “Ho passato tre anni e 9 mesi di sofferenza che nessuno mi restituirà più. Spero mi venga restituita la mia credibilità politica”.
Scajola era stato accusato di finanziamento illecito per l’acquisto di un appartamento in via del Fagutale, vicino il Colosseo. Il pm aveva chiesto una condanna a 3 anni di carcere e al pagamento di una multa da due milioni di euro. Ad aggravare la sua posizione erano state le parole “a mia insaputa” considerando che per l’acquisto della casa “qualcuno” avrebbe dovuto versare 1 milione e 100 mila euro.