Svolta nella notte nell’inchiesta sul triplice omicidio di Caselle: nella notte i carabinieri hanno fermato la ex colf delle tre vittime, Dorotea De Pippo, 52 anni, con l’accusa di omicidio. La donna è l’ex convivente di Giorgio Palmieri, 55 anni, arrestato il 7 gennaio scorso con l’accusa di aver assassinato per un debito di 500 euro l’ex impiegato Sagat Claudio Allione, la moglie Mariangela Greggio, insegnante in pensione, e la suocera Emilia Dall’Orto.
Dorotea De Pippo sarebbe il complice misterioso dell’omicida che ha confessato il delitto. Ma la sua ammissione di colpa non aveva convinto gli inquirenti che aveva sin da subito sospettato che avesse avuto un aiuto per fuggire.
La chiave della svolta potrebbe essere l’analisi del cellulare di Palmieri, sul quale sono rimaste registrate alcune telefonate fatte prima e dopo il triplice delitto. Proprio le celle telefoniche, peraltro, erano state determinanti nell’indicare la presenza di Palmieri nei pressi della villetta della famiglia Allione la sera del delitto.
Dorotea De Pippo dopo la strage avrebbe usato tre carte di credito che erano state rubate ai coniugi Allione. La donna, sottoposta a fermo, il giorno del triplice omicidio si sarebbe inoltre trovata sul luogo del delitto.
Dorotea De Pippo, dopo l’arresto dell’ex compagno, aveva avuto parole durissime nei suoi confronti. Nella confessione resa ai carabinieri, l’uomo aveva negato un coinvolgimento dell’ex compagna dichiarando di avere fatto tutto da solo: si era recato a casa dei coniugi Allione, Claudio e Mariangela, si era fatto aprire con la scusa di parlare di un vecchio prestito concessogli dalla famiglia, 500 euro che non era riuscito a restituire, e li aveva colpiti con un tagliacarte che aveva trovato all’esterno della villetta, accanendosi prima contro i due coniugi e colpendo poi quella che ha chiamato “la nonnina”, Emilia Campo Dall’Orto, mamma di Mariangela, che lo aveva visto e riconosciuto.
Palmieri stesso aveva dichiarato che non viveva più con Dorotea De Pippo e con la loro figlia per via di “continui litigi”. “Lei pretendeva che io lavorassi tutti i giorni – ha detto agli inquirenti – ma io non trovavo lavoro, cosi’ dal primo gennaio 2014 ho deciso di andare via di casa e di vivere come un barbone”.