Sei avvisi di garanzia sono stati inviati dalla Procura di Messina ad altrettanti commissari e responsabili tecnici del Consorzio autostradale per la morte di Provvidenza Grassi. Secondo l’ipotesi del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, infatti, la causa della morte della donna, trovata morta all’interno della sua Fiat 600 sotto al viadotto di uno svincolo autostradale, potrebbe essere la cattiva manutenzione della tangenziale di Messina. Da una prima analisi la barriera da dove sarebbe uscita l’auto di Provvidenza è risultata in pessime condizioni.
Gli inquirenti al momento ritengono che la pista più probabile sia proprio quella dell’incidente autostradale autonomo. Dai primi rilievi, infatti, è emerso che sarebbe stato molto difficile spingere giù l’auto nel punto in cui è precipitata. Si indaga anche per capire perché nessuno abbia notato che in quel punto il guardrail fosse già in cattive condizioni e che un pezzo della targa dell’auto di Provvidenza fosse visibile.
I magistrati hanno nominato un consulente per ricostruire la dinamica dell’incidente e stanno valutando eventuali omissioni. I familiari della ragazza non credono però alla tesi dell’incidente e nomineranno anche loro un perito per ricostruire la traiettoria e le condizioni meccaniche dell’auto.
Leggi anche: “Messina, sei avvisi di garanzia per la morte di Provvidenza Grassi”