Blitz della polizia, con gli operatori dell’Asp di Catania, i vigili urbani e gli ispettori dell’Inail, in molti locali e ristoranti del centro città. Tre tonnellate di alimenti non correttamente conservate sono state sequestrate e sanzioni amministrative sono state comminate per circa 100 mila euro.
I dati dell’operazione sono stati resi noti dall’ufficio stampa della Questura. Irregolarità nella conservazione di alcuni prodotti alimentari, sanzionate con multe, sono state contestate al bar ‘Saint Moritz’ e al ristorante etnico ‘Il Mondo’ e a quello cinese ‘Hong Kong‘. È stato invece sequestrato e disposta la sospensione dell’attività alla ‘Grande Muraglia’, il primo ristorante cinese aperto a Catania.
La polizia nella vineria il ‘Cantiniere’ ha trovato 12 dipendenti non in regola sui 16 presenti nel locale, e uno di loro era un extracomunitario clandestino. Il titolare è stato denunciato, in stato di libertà, dalla polizia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, inosservanza delle normative in materia di tutela dei lavoratori e anche per frode in commercio, per avere somministrato ai clienti prodotti surgelati venduti per freschi.
Sanzioni amministrative sono state comminate anche per un locale di recente apertura, il ‘Laetitia’, dove è stata trovata carne non ben conservata. In un ristorante etnico è stato sequestrato del pesce surgelato privo di tracciabilità e etichette e nel menu si dichiarava ‘gluten free’, ma la cucina non aveva i requisiti per trattare cibi per celiaci. Nel ristorante ‘Ma’ è stato trovato del pesce surgelato venduto come fresco.
Ma, in seguito alle notizie diffuse sui controlli nei pubblici esercizi di Catania, la direzione del ristorante MA di Catania ritiene “doveroso dare chiarimenti in merito ai fatti, per la tutela dell’immagine del ristorante e della garanzia dei prodotti”.
“Gli ingredienti surgelati riscontrati dagli investigatori – si legge in una dichiarazione – consistevano in un chilo di scampi e un chilo di gamberi che il ristorante tiene come scorta in caso di necessità, dato che il pesce viene acquistato giornalmente e ha provenienza certa e certificata mediante regolare fattura. Il reato di frode – si sottolinea – quindi, non sussiste perché non era presente nessuna pietanza preparata con gli alimenti in questione né in sala né in cucina; i frequentatori del locale sanno bene che ogni pietanza da loro richiesta viene illustrata con cura dal personale, sia nella preparazione che negli ingredienti e se, malauguratamente, fosse necessario servire un prodotto surgelato, i dipendenti sono tenuti, per la politica di trasparenza del ristorante, a chiarirlo prima di aver preso l’ordinazione al tavolo, non a caso il menù viene riscritto giornalmente. Si tiene a precisare – conclude il comunicato del Ma – che non è stato richiesto il pagamento di nessun tipo di sanzione né è stato effettuato alcun tipo di sequestro”.
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