Non uno dei lavoratori di Micron Catania si è tirato indietro: dopo l’esito negativo del primo tavolo tecnico a Roma, tutti i dipendenti hanno partecipato allo sciopero indetto dai sindacati contro gli esuberi decisi dalla multinazionale. 421 i posti di lavoro a rischio, 128 soltanto a Etna Valley.
L’ufficialità dei tagli è arrivata lunedì scorso al Ministero dello Sviluppo economico, durante una riunione con rappresentati del Governo, parti sociali ed esponenti delle istituzioni. Grande assente al vertice la Regione siciliana.
I lavoratori hanno dato vita ad un sit-in davanti il modulo M6: dalle 7.30 presidiano lo stabilimento simbolo di Etna Valley. Ieri la Regione Siciliana ha comunicato che l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, incontrerà lunedì prossimo l’azienda e i sindacati per esaminare la vertenza Micron di Catania.
“Abbiamo cercato più volte di stimolare la Regione e cogliamo con soddisfazione questa convocazione, certo ci aspettiamo che non sia solo un incontro per manifestarci solidarietà”, spiega Davide Boemi, lavoratore di Micron e componente delle rsu di Micron a Catania.
Il secondo incontro al Mise invece è previsto per martedì, quando si avvieranno le procedure di mobilità: “La Regione può avviare azioni concrete già in questa occasione”, sottolinea Boemi.
Le riunioni sulla vertenza Micron si tengono a Roma per una precisa volontà dei vertici del Mise: “Di solito è il dicastero al Lavoro ad occuparsi di queste problematiche – precisa Boemi – ma per l’importanza strategica che ha assunto questa vicenda sia per l’Etna Valley che per l’intero comparto della microelettronica in Italia, è stato stabilito che sia proprio il ministero dello Sviluppo Economico a seguirne ogni fase”.
I lavoratori sono stati confortati oggi dal vicesindaco di Catania, Marco Consoli, che si è recato a Etna Valley per incontrarli. I dipendenti hanno richiesto ancora una volta il coinvolgimento di Stm: “Veniamo tutti da lì – conclude Boemi – è giusto che Stmicroelectronics partecipi e si prenda delle responsabilità”.