Il testo della riforma elettorale è stato depositato dal presidente Francesco Paolo Sisto in Commissione affari istituzionali alla Camera. Una strada tutta in salita quella della riforma della legge elettorale: il testo è stato sottoscritto da Pd, Nuovo centrodestra e Forza Italia.
Il testo è arrivato in commissione dopo un lungo pomeriggio macchiato dal “giallo” della norma “salva Lega”: il Carroccio avrebbe voluto una “scappatoia” dalla soglia di sbarramento per entrare in Senato posta al 5%. L’impasse si sarebbe superato proprio con l’esclusione di questa modifica: il testo è stato sottoscritto dal Partito democratico, dal Nuovo centrodestra e da Forza Italia.
Gli articoli che compongono il testo sono due, molto corposi. Il primo è sulla modifiche del sistema di elezione della Camera dei deputati. Il secondo su quello di elezione del Senato: proprio questo rischia di finire al macero qualora le tempistiche non coincidessero: il lavoro della Camera infatti non è finito.
Adesso si attende domattina alle 9.30 la riunione dei capigruppo: la nuova legge elettorale dovrà entrare in Aula entro il 29 gennaio. I nodi da sciogliere in aula però saranno tanti: la Lega ha promesso di dare lotta se “scomparirà” dal Parlamento. Ma tra i punti più controversi c’è quello del premio di maggioranza e il possibile doppio turno.
Sul premio di maggioranza, il testo prevede una percentuale del 18% a chi ottiene il “35% di voti validi del totale nazionale”. Così il vincitore otterrebbe un totale di 340 seggi alla Camera. Se il 35% non si raggiungesse, si dovrà andare al doppio turno.