Matteo Renzi lancia il suo “Italicum” alla direzione nazionale del Pd, scatenando però molti malumori anche all’interno del suo partito. Una proposta di riforma della legge elettorale “concreta, realizzabile e con tempi certi”, sottolinea il leader dei Democratici. Per scalzare il Porcellum il sindaco di Firenze si affida a un neologismo che indica una “nuova legge elettorale che farà nascere una Nuova Repubblica”.
In sintesi, la proposta consiste in un collegio unico nazionale con ripartizione dei seggi sulla base di mini-liste bloccate di sei candidati per circoscrizione. Previsto inoltre un ampio sistema di sbarramenti. Il primo al 5 per cento per i singoli partiti che si presentano in coalizione, un altro dell’8 per cento per le forze che si presentano da sole. Segue un 12 per cento per le singole coalizioni. Nel caso in cui nessuna coalizione raggiunga il 35 per cento è previsto il doppio turno per accedere al premio di maggioranza “che porti al 53 per cento al minimo e al 55 per cento al massimo”, precisa Renzi.
Un’ipotesi di legge elettorale frutto anche dell’incontro avvenuto sabato tra Renzi e Berlusconi. E stamattina il leader del Pd ha ribadito di non essere pentito dell’incontro con l’ex premier. Anzi, ha detto di essere grato a Silvio Berlusconi per essere venuto a discutere delle riforme con lui fin nella sede del Pd: “Facciamo un accordo sulle regole con Berlusconi per non doverci fare un governo in futuro”, sottolinea ancora Renzi.
Non sono mancati i malumori interni. La principale corrente di opposizione interna al partito dice sì al doppio turno di coalizione, ma sulle liste bloccate rimanda alla sentenza della Corte Costituzionale, che in proposito è stata inequivocabile. Scelta Civica, con Mazziotti, attacca via twitter: sempre premio di maggioranza incostituzionale è, come per il Porcellum. Idem per Sel, che per bocca di Migliore si dice molto preoccupata.
Quindi arriva la bordata di Grillo: questa legge è il “‘Pregiudicatellum’: prevede che i partiti si scelgano i propri parlamentari. I cittadini devono stare a guardare”.