Un nuovo capitolo si aggiunge alla battaglia sui gazebo a Palermo. A Sala delle Lapidi approda un nuovo regolamento elaborato secondo le indicazioni fornite dall’assessore comunale alle Attività produttive Marco Di Marco. Un provvedimento che differisce dal testo stilato dalla commissione Attività produttive.
Nel regolamento dell’assessore comunale l’istituzione di dehors ovvero strutture temporanee leggere a servizio delle attività commerciali al posto delle “baite di montagna”, come quelle attualmente in circolazione, ironizza Di Marco. “Abbiamo stabilito un’azione temporanea di dodici mesi per strutture che non possono essere fisse”, dice l’assessore. “Il nostro regolamento prevede inoltre – continua Di Marco – anche l’approvazione di quattro tipologie di strutture così come è avvenuto nelle altre città d’Italia”. Il regolamento dell’assessore è stato presentato nel mese di ottobre dello scorso anno: “Ho fatto rilasciare dai miei uffici le indicazioni tecniche, che superavano l’attuale regolamento dei gazebi abusivi”.
La palla adesso è passata al Consiglio comunale che dovrà dettare i tempi. Si cerca una mediazione a livello politico che potrebbe portare a un un unico regolamento, alla luce dei vincoli illustrati nelle indicazioni dell’assessore. I gazebo, tra le altre cose “sono state dichiarate delle strutture abusive anche dal Consiglio di Stato che le considera alla stregua di strutture edilizie a tutti gli effetti”, ha concluso l’assessore.
Intanto il settore Servizi alle imprese ha già recapitato le lettere nelle quali si chiede alle imprese di rimuovere le strutture abusive per le quali è scaduta la proroga votata nei mesi scorsi. Chi dovesse disattendere le indicazioni potrebbe andare incontro a multe fino a 500 euro, chiusure coatte per almeno cinque giorni e, in casi estremi, anche a denunce penali.
La magistratura ha infatti richiesto la lista degli esercenti che devono rimuovere in questi giorni i gazebo. E anche i controlli partiranno a breve. In più se i proprietari non dovessero rimuovere le strutture ci penserà direttamente l’amministrazione comunale, che presenterà poi agli esercenti il conto della demolizione.