“Cari colleghi, è arrivato il momento di decidere del nostro futuro mettendo in atto una serie di iniziative che portino a una soluzione della vertenza sulla serie unica a Palermo”. È così che i sindacati dei call center Almaviva di Palermo, Slc Cgil, Uilcom e Fistel Cisl, hanno dato il via a una serie di iniziative di protesta per manifestare la propria rabbia nei confronti delle Istituzioni, colpevoli di non aver ancora dato una risposta all’azienda che ha chiesto di poter usufruire di una sede unica per i due centri di Palermo, quello di via Cordova – il cui contratto è scaduto lo scorso giugno – e quello di via Marcellini.
“Siamo consapevoli che viviamo in un momento di forte crisi economica ma se non affrontiamo il problema partendo da iniziative che portino in risalto all’opinione pubblica il disagio che stiamo subendo, la situazione sfuggirà via senza neanche capire cosa sia successo”, proseguono le associazioni sindacali.
Approfittando della prima del “Feuersnot” di Emma Dante al Teatro Massimo, i lavoratori di Almaviva, hanno fatto pressing su assessori e consiglieri comunali presenti allo spettacolo. Sulla nuova sede, individuata in via la Malfa, infatti, da più di un anno è in corso un rimpallo tra azienda e istituzioni. “È tempo che anche loro si interessino al bene delle migliaia di famiglie che a breve vedranno chiudersi il sipario sul loro futuro lavorativo. La Regione Siciliana con questa vertenza ancora irrisolta incassa un nuovo primato: quello di togliere il futuro a chi ha già un lavoro”, denunciano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e le Rsu aziendali.
Le proteste continueranno con scioperi, sit in, assemblee sindacali e manifestazioni di piazza per tutti i mesi di gennaio e febbraio, per cominciare, “perchè – dicono – non c’è più tempo da perdere. È arrivato il momento di agire per tutelare il nostro lavoro e le nostre famiglie”.