“Se avessi, un anno fa, voluto mettere in piedi un governo composto da parlamentari, viste tutte le inchieste dell’ultimo anno, dai rimborsi alla Formazione, a quest’ora mi troverei ad avere la giunta di governo più indagata d’Italia”. Duro il governatore siciliano Rosario Crocetta dopo lo scandalo sulle presunte “spese pazze” dei gruppi all’Ars.
Il presidente della Regione, arrivato in ritardo come al solito alla conferenza stampa sulla Finanziaria approvata ieri da Sala d’Ercole, non si sottrae davanti alle domande dei giornalisti sui temi più scottanti.
“Non sappiamo ancora – dice Crocetta – se e quali siano le responsabilità, certo è, comunque, che è necessario ridurre questi fondi in maniera sensibile, per evitare il ripetersi di una situazione del genere”.
“A parte gli scherzi – aggiunge il governatore – non sarebbe proprio il caso di dare un taglio a questi sprechi? Non sarò quello che strumenterà quest’inchiesta, né che metterà chiodi. Ho sempre avuto questo atteggiamento nei confronti della magistratura: la si rispetta, la si ringrazia e anche se le soluzioni tratte non dovessero piacerci le si accetta. Non tollero, tuttavia, fare finta di non essere indagati quando lo si è”.
A chi gli domanda notizie su un possibile rimpasto il governatore replica: “Come avrei affrontato un rimpasto se mi fossi trovato con gente indagata per il caso dei rimborsi? E’ un problema che io pongo a Renzi. Anche Roma deve fare il suo dovere, non posso sobbarcarmi tutti i problemi di questo mondo da solo” (guarda il video dell’intervista).
Poi l’accusa al Pd: “Troppo spesso il partito mi ha lasciato solo, anche in momenti terribili. Ho avuto momenti di sconforto grande, quando mi rendevo conto che io agivo nel bene del mio partito e questo mi ha ricambiato con l’ostilità e persino con l’offesa, come mai è stato fatto nei confronti di nessun dirigente del partito. Io chiedevo cautela rispetto a queste vicende, come nel caso della Formazione, e invece di dirmi grazie sono stato messo sotto processo. Sarebbe utile che il partito di Roma questo problema se lo ponesse, visto che intende rottamare. In Italia l’unico che sta rottamando sono io”.
E sul leader dei rottamatori aggiunge: “Renzi? Non l’ho incontrato quand’è venuto in Sicilia. Certo che è ben strano che lui non voglia incontrare l’unico presidente del Pd di tutto il Meridione. Sinceramente non soffro del trauma dell’abbandono per questo”.
Su Mirello Crisafulli, che difende Davide Faraone, Crocetta risponde: “Crisafulli è un uomo di grande saggezza. Potrebbe avere una saggezza da Dalai Lama, anche per la posizione geografica in cui si colloca, nel capoluogo di provincia più alto d’Italia. Ovviamente per accusare qualcuno servono prove, ma qui parliamo di un’inchiesta della magistratura. Non so se ci saranno reati o accuse nei confronti dei singoli, non credo che la gente abbia commesso reati per due o tremila euro, ma una politica che vuole parlare dice ‘vediamo come possiamo blindare tutto questo’. La mia addetta al cerimoniale per fare spending review ha mandato a Natale quest’anno i bigliettini di Lombardo per fare gli auguri ai siciliani. Probabilmente anche lei sarà una vittima della spending review (ride ndr)“.
Ma, tornando a parlare della Finanziaria approvata ieri, lancia un messaggio di pace: “Sono soddisfatto del comportamento della mia maggioranza, anche se spesso non funzionano questi tesserini elettronici. Non capisco come mai accada solo alla sinistra, perché al centrodestra funziona perfettamente. E anche qualche deputato dell’Udc, durante le votazioni per la finanziaria, s’è lamentato per il malfunzionamento del tesserino elettronico: sugli atti importanti ho potuto constatare il supporto a metà del gruppo dell’Udc”.
Il presidente della Regione ha parlato anche di alcuni degli articoli più dibattuti della Finanziaria: “Il Cerisdi? (finanziato con l’articolo 18 della legge, n.d.r.). Lo abolirei subito, sono interventi che ci vengono dall’Aula, dalle commissioni… Questo Cerisdi ha una solidarietà ampia e diffusa in Parlamento. Per noi non è così, dato che si tratta di un’istituzione che si occupa di banchetti matrimoniali e non si capirebbe perché dovremmo finanziare enti per svolgere questo tipo di attività”.
“Per quanto riguarda l’Arsea – aggiunge l’ex sindaco di Gela – ci dicono che si tratta di un’agenzia utile, che può attrarre risorse. Da par nostro abbiamo interrotto ogni finanziamento all’Arsea, se non la cifra simbolica che abbiamo stanziato, che dovrebbe essere necessaria dello start-up. Se è vero che così si possono ricavare risorse per pagare trenta persone, saremo contenti dei risultati ottenuti”.
E sulle possibili larghe intese anche in Ars, Crocetta ha raccontato: “Abbiamo cercato di coinvolgere un fronte ampio, – prosegue Crocetta – interpellando soggetti importanti come Schifani, la Vicari, Misuraca, Capodicasa, D’Alia, abbiamo cercato di coinvolgere un’ampia fetta dell’orizzonte politico. Anche i grillini ci hanno dato una mano, approvando più emendamenti di quanto non abbia fatto il Centrodestra, anche se sempre dopo lunghissime discussioni”.