Finanziaria regionale al rush finale all’Assemblea regionale siciliana. Quando mancano soltanto due articoli alla approvazione definitiva dei testi economici, il clima però rimane teso con un muro contro muro tra maggioranza e opposizione, Governo e Parlamento. Al centro delle polemiche due spinose questioni: il “maxiemendamento” (51 commi) del Governo e il congelamento di 39 milioni di euro del bilancio dell’Ars.
Il presidente dell’Ars, però, ha provato a calmare le acque. “Non ci sono maxiemendamenti – ha detto Giovanni Ardizzone – perchè formalmente non mi è stato mai presentato. Peraltro è un criterio che io ho rifiutato perchè gli uffici hanno sempre l’esigenza di vedere le norme”.
Più agguerrito il presidente della Regione Crocetta, invece. “Non c’è mai stato un maxiemendamento all’art.4, il documento con 51 norme era solo una bozza. Proporremo in aula tre norme irrinunciabili: salva-imprese, liquidazione società partecipate e tagli ai Cda, cose non mediabili, perché attengono all’abbattimento della spesa. Se i deputati intendono presentare loro emendamenti questo non riguarderà il governo”.
Norma salva-imprese per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione con un mutuo da 850 milioni, liquidazione di gran parte delle società partecipate e riduzione del numero dei componenti dei Consigli di amministrazione pubblici: sono questi i tre punti che Rosario Crocetta considera “irrinunciabili” e che il governo difenderà in Aula. “A queste norme non rinunciamo”, ha avvertito il governatore.
Intanto, una norma approvata di notte durante l’esame dell’articolo 4 della finanziaria ‘congela’ 39 milioni di euro del bilancio dell’Assemblea siciliana, fondi accantonati fino al prossimo 30 giugno assieme ad altre poste del bilancio della Regione, per un totale di circa 400 milioni di euro, a salvaguardia delle cosiddette entrate incerte come “suggerito” dal commissario dello Stato nei colloqui informali col governo in attesa dell’accordo tra Regione e Tesoro sulla cessione di quote del patto di stabilità.
Il provvedimento, presentato dal governo, sta creando preoccupazione negli uffici di Palazzo dei Normanni. In questo modo l’Ars riceverebbe trasferimenti per 110 milioni, mentre i 39 mln rimarrebbero congelati. La norma inserita nella tabella all’articolo 4 sarebbe passata senza che molti deputati se ne fossero resi conto e sarebbero stati alcuni dirigenti e funzionari ad allertare l’aula ma il provvedimento era già stato votato.
Secondo fonti dell’ufficio di Presidenza, il congelamento dei 39 milioni di euro nel bilancio dell’Ars potrebbe comportare interventi ‘tecnici’ per la gestione dei capitoli di spesa. Ma sono in corso colloqui tra la Presidenza dell’Ars e il governo per capire se ci sia il modo per risolvere la questione prima dell’approvazione della manovra: l’ipotesi è una modifica della tabella attraverso i 117 oppure il ritiro del provvedimento da parte del governo.
“Si sta creando un caso che non esiste: abbiamo accantonato delle somme del bilancio della Regione a salvaguardia delle entrate, tra queste anche 39 milioni già assegnati all’Ars”, afferma l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, uscendo dalla stanza del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, dove c’è stata una riunione sulla manovra finanziaria.