Pronta ad abbattersi sulla testa dei professori l’ennesima stangata. Saranno, infatti, decurtati 150 euro al mese dallo stipendio dei professori fino alla restituzione dei soldi percepiti in più durante il 2013. Per effetto del Dpr 122/2013, entrato in vigore il 9 novembre scorso, i docenti si sono visti bloccare il rinnovo del contratto collettivo di lavoro e insieme a questi anche gli scatti stipendiali.
Il ministero dell’Economia ha richiesto, con una nota del 27 dicembre, agli insegnanti il denaro ottenuto da chi aveva conseguito un aumento dello stipendio per effetto degli scatti di anzianità. La polemica non ha però tardato ad arrivare. E tra gli oppositori si trova il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che ha annunciato attraverso Twitter “Ho chiesto al ministro Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013”. E la replica del ministero dell’Economia non si lascia attendere: “Non dipende dal Tesoro, è un atto dovuto. Se il Miur riesce a trovare dei risparmi all’interno del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà erogare gli scatti”.
Gli insegnanti che hanno avuto lo scatto nel gennaio del 2013, in ritardo rispetto a quanto previsto per via del blocco degli scatti nel 2012, ha ottenuto nel mese di aprile 2013 l’attribuzione degli scatti sommati agli arretrati. A gennaio gli scatti, per chi li avrà maturati, rimarranno inalterati, ma dovranno essere restituiti i soldi percepiti in più durante il 2013.
Mentre invece chi ha ottenuto lo scatto da settembre 2013, anche in questo caso con il ritardo di un anno, a gennaio verrò retrocesso come posizione stipendiale e inoltre dovrà restituire il denaro percepito da settembre, lo scatto in questo caso ci sarà a settembre 2014 per il congelamento degli avanzamenti del 2012 e del 2013.
I professori, dunque, troveranno nella busta paga di gennaio un messaggio che informa del recupero dei soldi percepiti in più. La restituzione dovrebbe avvenire attraverso rate mensili da 150 euro fino alla restituzione del debito creato.
Il vicepremier e leader di Ncd, Angelino Alfano, ospite de La Telefonata, si è schierato contro questa decisione: “È un modo del governo di farsi male da solo. Io e Ncd faremo di tutto per entrare dentro questa vicenda e faremo di tutto per evitare che si verifichi”.