Non si placano le polemiche sul caso Stamina. Secondo la rivista Nature emergono “seri e profondi dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza e sull’efficacia del metodo”. Il parere della rivista scientifica è stato stilato sulla base dei verbali del Comitato scientifico chiamato dal ministero della Salute ad esprimere un parere in merito.
Nei documenti esaminati da Nature, emergono ”serie imperfezioni e omissioni nel protocollo Stamina”. Tra queste, ”un’apparente ignoranza della biologia delle cellule staminali”. Gli esperti avevano inoltre indicato ”errori concettuali” nel protocollo, ”alcune sezioni del quale sono state copiate da Wikipedia”.
Inoltre il Comitato scientifico chiamato dal ministero della Salute ad esprimere un parere sul metodo Stamina era contrario alla segretezza: ”I membri del Comitato – scrive Nature – espressero turbamento circa l’inusuale accordo di stretta confidenzialità che avevano dovuto firmare”.
Secondo l’accordo fatto firmare al Comitato Scientifico, nessuno dei membri poteva divulgare dettagli del protocollo. Inoltre, scrive Nature, ”ogni membro del Comitato aveva ricevuto da Stamina una copia individualizzata del metodo in modo da rendere più facile identificare eventuali fughe di notizie”. Secondo il Comitato, prosegue la rivista, ”una tale segretezza non era necessaria poiché non erano in gioco alcuna proprietà intellettuale né interessi commerciali”.
Sono sempre più numerosi i ricercatori italiani di fama internazionale che prendono le distanze da chi si è schierato a favore del metodo Stamina. In particolare all’associazione The Cure Alliance, fondata da Camillo Ricordi, il diabetologo dell’università di Miami che nel luglio scorso – rileva Nature – aveva definito ”sicuro” il metodo Stamina.
Nature cita inoltre il caso di Carlo Croce, dell’università dell’Ohio e uno dei pionieri nella ricerca sulle basi molecolari dei tumori, che il 23 dicembre si è dimesso dalla Fondazione Rimed, l’istituto di medicina rigenerativa nato recentemente a Palermo con fondi pubblici e presieduto da Camillo Ricordi. ”Croce – scrive Nature – aveva chiesto che Ricordi venisse rimosso dalla presidenza” e ”altri membri del comitato scientifico di Rimed hanno detto a Nature che stanno considerando di dimettersi”.
A prendere le distanze dall’associazione The Cure Alliance fondata da Ricordi sono stati finora il direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’università di Pavia, carlo Alberto Redi, insieme all’esperto di cellule staminali Giulio Cossu, dell’University College di Londra, e a Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon. ”Tutti – rileva Nature – si sono dimessi da The Cure Alliance, una lobby lanciata da Ricordi per accelerare la medicina traslazionale” e alla base della loro decisione c’è stato ”lo sgomento – prosegue la rivista – generato dall’insistenza di Ricordi nell’affermare che il valore della terapia Stamina non era ancora stato approvato nè confutato, così come dalla sua offerta di testate e possibilmente migliorare la terapia nelle strutture del suo centro a Miami”.
Nature riferisce infine ”di aver visto certificati che confermano che i campioni cellulari di Stamina risultavano sterili”. Tuttavia, prosegue la rivista, l’esperto di cellule staminali mesenchimali Paolo Bianco, dell’università Sapienza di Roma, ”rileva che i certificati non riguardano la presenza di prioni ne’ di virus” e Ruggero De Maria, dell’Istituto Tumori ‘Regina Elena’ di Roma, ha detto a Nature che ”i test sui campioni sono già stati eseguiti in modo indipendente dall’università di Modena. Trovo offensivo – ha aggiunto – vedere Ricordi esprimere apprezzamento per Stamina e attaccare gli esperti”. Per Ricordi, intervistato da Nature, ”tutto questo è il frutto di un’orchestrazione tesa a gettare fango”.