Si è dimesso il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Le sue “dimissioni irrevocabili” sono state consegnate oggi al premier Enrico Letta dopo lo strappo che si è consumato con il neo segretario del Partito democratico Matteo Renzi.
“È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione”, ha detto Fassina, che ha aggiunto: “È naturale, direi doveroso che la nuova segreteria guidata da Renzi, che ha vinto in modo forte il congresso, segni l’agenda di governo”. Fassina ha dato quindi seguito all’annuncio che aveva fatto in un’intervista a la repubblica con cui si era dichiarato pronto a lasciare, nel caso non fosse stata accolta la sua proposta di un rimpasto di governo.
Rispondendo a una domanda di un giornalista su questo tema, proprio oggi il sindaco di Firenze aveva fatto una battuta significativa: “Fassina, chi? Non sento, non sento…”. “Le parole del segretario Renzi su di me – ha quindi commentato Fassina – confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. È questione politica”.