L’assemblea dei soci Telecom ha deciso, con il 50,3 per cento dei voti, di non revocare il consiglio di amministrazione, mentre il 42,3 per cento a votato a favore e il 7,4 per cento si è astenuto. L’assemblea in cui Marco Fossati ha chiamato a raccolta gli altri azionisti con la richiesta di unirsi a lui nel voto per la revoca dell’attuale consiglio di amministrazione. Alla base della richiesta sia il conflitto di interessi sia gli scarsi risultati conseguiti dalla gestione durante il periodo Telco. “Se la revoca non passerà – annuncia Fossati – ci saranno modalità diverse” per tutelare gli interessi dei soci, la richiesta di Fossati verte sulla rischiesta di una valutazione sul conflitto di interesse di Telco.
Il vicepresidente dei piccoli azionisti Asati, Maurizio Matteo Dècina si è espresso sul dossier di Tim Brasil e sulla paventata ipotesi di vendita: “Se Tim Brasil fosse ceduta a 9 miliardi l’incasso netto sarebbe di 4,5 milioni, ovvero gli utili che la società maturerà in 10 anni – continua – Quindi l’operazione è dannosa e non conviene vendere Tim Brasil a meno di 12 miliardi. Senza contare che per l’Italia ci sarebbe una perdita tra 7 e 10 miliardi di euro di Ebit “.
Anche il primo ministro Enrico Letta, da Bruxelles, ha parlato in merito alla vicenda, spiegando che ” Il governo non parteggia per nessuno dei giocatori in campo e ritengo che nemmeno il Parlamento debba fare norme che favoriscano uno o l’altro”, il premier ha sottolineato che “l’esecutivo vigilerà al fine che gli investimenti sulla rete siano i più ingenti possibile – sottolinea ancora -la necessità di un intervento per migliorare le norme che regolano le Opa .