La legge 40 sulla procreazione assistita l’8 aprile prossimo sarà di nuovo al vaglio della Corte costituzionale. La Consulta è chiamata a pronunciarsi principalmente su due questioni: sul divieto di fecondazione eterologa, ossia con donatore esterno alla coppia e sull’impossibilità di compiere ricerche cliniche sull’embrione e di revocare il proprio consenso alla procreazione medicalmente assistita a fecondazione avvenuta.
I giudici della Consulta dovranno esaminare le questioni di legittimità, sollevate dai tribunali di Catania, Milano e Firenze, delle suddette norme.
Nella stessa udienza, i “giudici delle leggi” esamineranno anche un’altra questione di legittimità costituzionale, sollevata dal tribunale di Firenze, relativa al “divieto assoluto”, imposto dalla legge 40, “di qualsiasi ricerca clinica o sperimentale sull’embrione che non risulti finalizzata a tutela dello stesso”, nonché al “divieto assoluto di revoca del consenso alla Pma dopo l’avvenuta fecondazione dell’ovulo”.