Scegliere di regalare un libro è sempre una buona idea. Ecco alcuni consigli da far trovare sotto l’albero il giorno di Natale.
Joan Didion, Diglielo da parte mia, e/o, euro 15. Il romanzo, che fa parte della nuova collana “Gli intramontabili”, cioè libri del passato meritevoli di essere rilanciati, è incentrato su una enigmatica e sfuggente figura femminile di nome Charlotte, approdata a Boca Grande, una cittadina di uno stato latinoamericano, per lasciarsi alle spalle una vita familiare fatta di incomprensioni, due mariti e una figlia rivoluzionaria. La protagonista porta con sé una malinconia e una sensualità che insieme all’impareggiabile stile della Didion (molti lettori la ricorderanno per il memoir L’anno del pensiero magico) avranno l’effetto di stregare il lettore. Presto dal romanzo (che è del 1977) sarà tratto un film”.
Bernard Malamud, Il commesso, Minimum Fax, euro 13,50. Anche in questo caso propongo un grande libro del passato (del 1957) appena riproposto nella bella veste grafica dei classics minimumfax. Malamud, esponente di spicco della letteratura americana di matrice ebraica, racconta una splendida storia d’amore ambientata nella New York dei piccoli bottegai, gente minuta che ai grandi sogni ha dovuto sostituire la necessità di sopravvivere. La vicenda del commesso italiano Frank e della figlia ebrea del negoziante Morris riassume in sé i temi della colpa e della redenzione che la rendono universale. Lo stile di Malamud è semplice ma dotato di una straordinaria forza narrativa stemperata dall’ironia, come scrive Giorgio Manganelli nella prefazione al libro. Un autentico capolavoro, a mio parere.
Miriam Toews, Un tipo a posto, Marcos y Marcos, euro 17. Un romanzo pieno di leggerezza ma che fa riflettere sulle svolte, le fughe e i ritorni che contraddistinguono ogni famiglia, felice o infelice a modo suo. L’autrice, cresciuta in una comunità mennonita, ambienta il romanzo ad Algren, la più piccola cittadina del Canada, 1500 abitanti, con un sindaco che per ricevere la visita del primo ministro (che ha scoperto essere suo padre) deve mantenere inalterata la cittadinanza, non una persona di più e non una di meno. I suoi obiettivi si incroceranno con quelli degli altri personaggi che non hanno ancora trovato un posto fisso nel mondo. Riuscirà alla fine a far quadrare i conti? Al lettore la gioia della scoperta.
Fulvio Abbate, Intanto anche dicembre è passato, Baldini e Castoldi, euro 15,90. Il romanzo di formazione dello scrittore Abbate, nella Palermo degli anni Sessanta con un’incursione nella Parigi di Camus e delle Folies Bergère. Il giovane Fulvio cresce in una famiglia eccentrica nutrito dalle adorabili bugie della madre Gemma, parenti strette delle invenzioni romanzesche, tra uno zio che somiglia in tutto e per tutto a Hitler e un vicino di casa dal quale prende ripetizioni di matematica e che risponde al nome di Ettore Majorana, dato per disperso da tutti, anche da Leonardo Sciascia. Un libro che è anche un viaggio all’interno di un immaginario, pirotecnico e deformante. Fulvio Abbate conferma il talento visionario e iperrealista mostrato in Zero maggio a Palermo.