Per noi siciliani Santa Lucia è sinonimo di arancina. Al burro, alla carne, con gli spinaci, al cioccolato, fritta, al forno, tonda o allungata, non importa: basta che sia arancina. O arancino se vi trovate verso nella parte orientale dell’Isola.
A Catania hanno solitamente la forma di un cono, per ricordare l’Etna: il vapore che esce dalla punta dopo il primo morso rievoca il fumo del vulcano e la panatura croccante richiama la lava.
Secondo la tradizione, molto sentita a Palermo, il giorno di Santa Lucia bisogna astenersi dal consumare cibi a base di farina. E questo oggi significa abbuffarsi di arancine, panelle e cuccìa.
Ecco allora la ricetta più semplice per preparare le arancine, ovvero al burro
Ingredienti:
- 1 kg di riso originario
- 2 litri d’acqua
- 200 gr burro
- 25 gr sale
- 15 gr dado
- noce moscata
- zafferano
- pepe
Preparazione:
Versare tutti gli ingredienti in una pentola con acqua fredda. Appena rimane un dito d’acqua sopra il riso spegnere e lasciare riposare tutta la notte.
A quel punto è possibile preparare le arancine come più vi piace. Per quelle al burro il ripieno è composto da prosciutto cotto, scamorza e besciamella. Dopo averle riempite al centro, create la forma rotonda. Passatele nella farina, nell’uovo e infine nel pangrattato.
Friggetele in un pentolino con olio profondo. Attenzione a non usare un fuoco troppo alto perché altrimenti le arancine rischiano di bruciarsi fuori e di rimanere fredde all’interno.