Due dipendenti dell’Anfe regionale di Enna, da tre giorni, insieme agli altri colleghi, in assemblea permanente e sciopero della fame, sono stati soccorsi dal 118 per un malore, ma hanno rifiutato il ricovero. Ad Enna si sono aggiunti Alcamo, Mazara del Vallo, Agrigento (dove i lavoratori sono in assemblea permanente) e Palermo, dove è stato organizzato un sit-in dentro l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione.
Il problema del mancato pagamento degli stipendi non riguarda solo l’Anfe regionale. “Ci chiediamo – dicono in una nota i lavoratori dell’Anfe – come mai nessun altro collega di altro ente abbia aderito a questa protesta pacifica. Il mondo è cambiato e la politica anche. Questa è una vicenda che non si risolve con l’aiuto degli amici degli amici, noi chiediamo solo i nostri diritti e non cortesie. Prenda esempio il presidente Crocetta – che l’altra sera alla trasmissione ‘Otto e mezzo’ non ha avuto il coraggio di confessare quanto guadagna – da chi, senza stipendio da 10 mesi sta rinunciando alla propria paga scioperando. La nostra decisione di prendere le distanza dai sindacati nasce dalla constatazione che non sono stati capaci, dopo tre anni di disagi infiniti per noi lavoratori, di trovare una soluzione condivisa”. I dipendenti Anfe rilanciamo l’appello di non andare a votare alle primarie del Pd, “partito di cui siamo ostaggio e reo di sostenere un governo di dilettanti che sta portando allo sbaraglio la Sicilia”.