Aperte due inchieste per disastro colposo e omicidio colposo: la catastrofe naturale che ha ucciso 16 persone in Sardegna viene analizzata dagli inquirenti sardi.
Le indagini sono state avviate dalla Procura di Tempio Pausania e da quella di Nuoro. Aldilà delle polemiche sulle tempistiche dell’avviso sull’allerta meteo, si cerca di scoprire in che modo il disastro e le morti potevano essere evitate.
L’inchiesta di Nuoro vuole fare chiarezza sulla morte dell’assistente capo della squadra mobile Luca Tanzi: l’uomo si trovava con tre colleghi su un fuoristrada che attraversava il ponte Oloè quando questo è crollato.
Prima del ponte vi erano alcune transenne sulla provinciale 46, ma i magistrati tentano di capire se possano essere state spostate. Altra morte su cui si indaga è quella della pensionata morta nella sua casa di Torpé, Maria Frigiolini.
Nel paese di Tempio Pausania il filone seguito dagli inquirenti è quello che porta alla verifica dei diversi piani di risanamento susseguitisi nel corso degli anni. Sono state attuate tutte le misure connesse all’allerta meteo? I fascicoli aperti a Tempio sono 3: uno sui 3 morti del paese, uno per le vittime di Arzachena e uno per accertare le responsabilità delle vittime di Olbia.
Nessun indagato nelle inchieste, ma le amministrazioni coinvolte nella tragedia dovranno collaborare per permettere agli inquirenti di effettuare tutte le verifiche e accertare se in questo disastro vi sia stata anche una responsabilità umana.
Il Senato intanto ha votato per il via libera allo stanziamento dei fondi per la ricostruzione. Equitalia invece “si muoverà per sospendere le cartelle in Sardegna”: a riferirlo è il presidente della commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori, Lello Di Gioia.
A garantirlo è stato Attilio Befera. Per Di Gioia si tratta di “un atto importante che consente di dare un po’ di respiro all’economia di quella realtà dopo il dramma di questi giorni, al di là delle risposte immediate del governo”.