Non si è ancora sciolto il nodo sulla seconda rata dell’Imu. Il governo continua a insistere, non si pagherà, ma ancora non sono stati recuperati i fondi necessari a coprire la manovra. Mancherebbero, infatti, ancora circa 900 milioni di euro, di cui 400 destinati a coprire l’Imu sui terreni agricoli e 500 per il differenziale di aliquota, rispetto al 2012, nei confronti dei Comuni. Intanto il governo ha rinviato al prossimo martedì il decreto. Alla base del ritardo ci sarebbero il via libera atteso da Roma, da parte della Bce, alla rivalutazione delle quote di Bankitalia e la questione della cancellazione della rata dell’imposta per quanto riguarda i terreni agricoli.
Nessuna decisione definitiva, dunque, sull’abolizione della tassa. Il rinvio non consentirà al governo di portare all’attenzione delle Camere la legge di stabilità, affossata ancora dai troppi emendamenti presentati dalle varie fazioni politiche, poco intenzionate, è di ieri il “No” di Forza Italia, ad esempio, a ritirarli. Si fa sempre più forte il rischio che sulla manovra venga posta la fiducia.
Il premier, Enrico Letta, parla di un “rinvio solo formale” dovuto a “una questione tecnica”, promettendo la chiusura dell’iter dell’Imu per martedì. Le dichiarazioni del presidente del consiglio, tuttavia, non bastano a placare gli animi nel Pdl, titolare della battaglie per l’abolizione della tassa sulla casa. E’ il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri a passare all’attacco “I continui rinvii – dice – non sono un buon segnale. Famiglie e imprese hanno bisogno di certezze”.