Silvio Berlusconi è arrivato al Consiglio nazionale a Roma che ha sancito la rinascita di Forza Italia, sorridente e con la sicurezza del supporto del suo popolo. Ha iniziato il suo discorso con la cautela del leader moderato, invitando i suoi a non fare commenti sugli alfaniani, per evitare ulteriori strappi con dei possibili futuri alleati. Poi però, durante l’intervento, hanno ripreso piede gli storici cavalli di battaglia dell’ex premier, come il giustizialismo e la magistratura “di sinistra”. E, dulcis in fundo, si è profuso in considerazioni sui parlamentari pentastellati.
“In futuro non credo che sia possibile un altro governo delle larghe intese”. Ha detto il Cavaliere. E poi si è soffermato sull'”intervento catastrofico dell’anti-politica con i 5 stelle”. “Grillo non è di sinistra – ha continuato – ma deve fare i conti con i suoi che sono all’80 per cento di sinistra ed estrema sinistra, vengono dai centri sociali e dai no Tav, sono giustizialisti. Se facessero un governo con i giustizialisti del Pd, credo che molti di noi non resterebbero più a vivere in Italia ma sarebbero costretti a espatriare”.
“Non c’è granché da commentare. Noi abbiamo delle origini eterogenee. Non mi ritrovo in nessuna delle cose che Berlusconi ha detto in merito al Movimento”. Ha commentato così le parole del Cavaliere la deputata Cinque Stelle, Claudia Mannino. “Non mi ci ritrovo – ha precisato la deputata – ma non per questo mi considero di estrema destra”. E in merito alle dichiarazioni del Cavaliere su una possibile alleanza del Movimento con i “giustizialisti el Pd” la Mannino aggiunge: “É la prova che non ha capito nulla del Movimento Cinque Stelle. Non potremmo mai governare con il Pd”.