Avevano in mano il traffico di droga e il racket del quartiere della Noce, poi sono stati fermati nell’ottobre del 2012. I componenti del clan del quartiere di Palermo se la vedranno brutta in tribunale con delle richieste di condanna che superano i 400 anni di carcere. A portare avanti l’inchiesta i pm Gianluca De Leo, Amelia Luise e Francesco Del Bene che hanno avanzato le proprie richieste al gup Angela Geradi davanti alla quale si svolge il processo in abbreviato a 42 boss, estortori, prestanome e trafficanti di droga, finiti in cella a ottobre dell’anno scorso nell’ambito di un’inchiesta durata due anni che é riuscita a ricostruire gli organigrammi mafiosi del clan della Noce e a disegnare la mappa del racket. All’udienza di oggi non era presente per motivi di salute Fabio Chiovaro: la sua posizione è stata momentaneamente stralciata.
Le pene più alte (18 anni) sono state chieste per Tommaso e Felisiano Tognetti. Queste le altre richieste: 14 anni per Francesco Piscone, 16 anni ciascuno per Salvatore Seidita, Vincenzo Tumminia e Gaetano Maranzano. Dieci anni per Michele Cosimo Sciarabba , 16 anni per Girolamo Seidita, 12 anni per Domenico Spica, 8 anni per Giovanni Seidita, 14 anni per Giuseppe Sammaritano, 12 anni Santino Chiovaro, 12 anni per Luca Crini, 6 anni per Santo Pitarresi, 12 anni per Girolamo Albanese, 12 anni per Nicolò Giacomo Sciarratta, 10 anni per Giovanni Guddo, 12 anni e 8 mesi per Carlo Castagna, 10 anni per Tomasso Castagna, 12 anni e 8 mesi per Gaetano Castagna, 9 anni per Antonio Giuseppe Enea, Cosimo Grasso, Giorgio Perrone, Giuseppe Di Benedetto e Saverio D’Amico, 12 anni per Umberto Maltese, 10 anni per Antonino Bonura, 12 anni per Gaspare Bonura, 14 anni per Giovanni Mattina, 14 anni per Renzo Lo Nigro, 12 anni per Marcello Argento, 14 anni per Giuseppe Bonura, 2 anni e 4 mesi per Giuseppe Mirabella, 2 anni per Umberto Sammaritano, 2 anni per Vincenzo Acone, Vincenzo Toscano, Giacomo Abbate, Alessandro Guddo, Salvatore D’Amico, Dario Giunta, 2 anni e 4 mesi Vincenzo Landolina.
I pm hanno inoltre chiesto la confisca per della ditta “Uomo in” in corso Finocchiaro Aprile, l’agenzia di scommesse “Internet point” in via Re Federico, quella in via Serradifalco e in via Cluverio, le agenzie di scommesse “Gold bet” in via La Mantia e “Betuniq” in via Libero Grassi.