Il giro di prostituzione legato alla vicenda delle due baby squillo dei Parioli si allarga sempre di più e potrebbe coinvolgere altre regioni d’Italia, mentre tre escort romane affermano di essere state anche loro vittime dello sfruttamento dei protettori delle due ragazzine. E proprio questa mattina i carabinieri hanno arrestato i due pusher che avrebbero fornito le sostanze stupefacenti alle baby prostitute. Nei giorni scorsi erano state le stesse liceali ad ammettere di aver fatto uso di droga e di averla passata anche ad altri compagni. E chi potrebbe averla procurate alle due minorenni? Potrebbero essere stati alcuni clienti, anche tra coloro i quali hanno sfruttato le due ragazzine per feste private di lusso. Coinvolto anche in questo caso Mirko Ieni, già arrestato nei giorni scorsi assieme alla mamma di una delle due baby-squillo, a un cliente e a tre organizzatori del ‘giro’.
Secondo gli inquirenti il giro potrebbe arrivare a coinvolgere altre persone anche a Milano, Bologna e Firenze. Rimane comunque assodato, al momento, che gli arrestati agivano per conto proprio e non facevano parte di una banda. Motivo per il quale non si chiude la porta a nessuna ipotesi, compresa quella che vorrebbe le ragazze sfruttate anche da altre persone.
Intanto dagli sms al vaglio degli inquirenti emergono le regole che venivano date alle due ragazzine con il caporal maggiore dell’esercito, Pizzacalla, ad avere un ruolo predominante in tal senso. È lui ad entrare in contatto per primo con la più grande delle due e successivamente a impartire le linee di condotta da mantenere nella loro attività.
Intanto i cinque arrestati hanno presentato ricorso sulla loro detenzione in carcere. A decidere sulla questione entro questa settimana sarà il tribunale del riesame . A impugnare l’ordinanza di custodia cautelare del 28 ottobre scorso sono stati la mamma di una delle due studentesse, il commercialista Riccardo Sbarra e Mirko Ieni.