Quest’anno “Miss Universo” è destinato forse a diventare qualcosa di più che un semplice concorso di bellezza. Sulla kermesse si addensano le polemiche sulla controversa legge contro la “propaganda gay”. La gara è ospitata quest’anno per la prima volta dalla Russia. Il presentatore della finale, il giornalista americano Thomas Roberts, appena arrivato a Mosca, dove domani al Crocus City Hall verrà incoronata la piu’ bella del pianeta, ha criticato apertamente la legislazione entrata in vigore quest’anno nella Federazione. “Le leggi russe segnano ovviamente un capitolo buio nella storia del movimento Lgbt qui”, ha detto Roberts, gay dichiarato dal 2006 e che l’anno scorso ha sposato il suo compagno, anche lui in Russia in occasione dell’evento.
“Stanno cercando di trovare una soluzione a un problema che non esiste e intanto questo crea nuovi problemi perché’ consente alla gente di abusare, ferire e denigrare la comunità’ Lgbt sotto le sembianze di qualche legge di propaganda che e’ solo ridicola”, ha tuonato il presentatore. Sull’americana MSNBC, Roberts aveva gia’ sfidato le autorità’ russe, dicendo di aver accettato di presentare il concorso come “tentativo per rendere gli omosessuali più’ visibili” e dimostrare “sostegno alla comunità’ omosessuale in Russia, come giornalista, presentatore e uomo, a cui e’ successo di essere gay“.
Di recente, la conduttrice tv Ksenia Sobchak, anche tra gli esponenti dell’opposizione russa di piazza, ha guardato con favore alla decisione di Roberts di accettare la conduzione dell’evento anche se in polemica con Mosca. “Non sono mai stata una fan di Miss Universo, ma ora lo diventerò'”, ha scritto su Twitter. In platea domani, davanti alle finaliste, sederà’ il patron del concorso, il miliardario Donald Trump, e probabilmente lo stesso presidente russo, Vladimir Putin. Che potrebbe trovarsi in una situazione piuttosto complessa da gestire.