“Sul Muos la competenza specifica, innescata dal pronunciamento dell’Istituto superiore di Sanità, rimane delle autorità siciliane che hanno preso le loro decisioni. Come ministero della Difesa siamo quasi il contorno di una situazione che mi sembra sia stata comunque risolta”. Lo ha detto il ministro della Difesa Mario Mauro, a Palermo. Parlando poi del ruolo della Sicilia, il ministro ha detto che la regione è “strategica per le forze armate e per il ministero della Difesa per l’instabilità dell’area euro- mediterranea”. “Molte volte – ha proseguito – retoricamente si parla della Sicilia come della portaerei del Mediterraneo, in effetti questo tratto di mare è molto importante perché raccoglie il 20% dei traffici che nel mondo avvengono, questo ha fatto sì che le strategie cambiassero e adesso gran parte delle forze armate sono nel Sud. E alla Sicilia guardiamo con grande attenzione”.
Molti i temi toccati oggi dal ministro: dall‘immigrazione al Muos, passando per il caso Cancellieri.
IMMIGRAZIONE. “Il bilancio della missione umanitaria nel Mediterraneo – ha sottolineato Mauro – sarebbe straordinario se non fosse per il numero dei migranti che aumenta ogni giorno. Il risultato è veramente significativo: in pochi giorni più di 1.800 persone sono state tratte in salvo. Però la missione ha anche un altro scopo, che è quello di ricordare, attraverso un’assunzione di responsabilità e non scaricando barili, all’Unione europea che Lampedusa è effettivamente il confine dell’Europa”. “Questo – ha proseguito – è un problema politico rilevantissimo. Non dobbiamo dimenticare che ciò che è in discussione non è il numero degli arrivi. E’ vero che gli altri Paesi hanno maggior numero di richiedenti asilo e immigrati in regime di clandestinità. Il problema è che chi viene qui, lo fa via mare e mette a repentaglio la propria vita. Per di più tutto ciò avviene sotto ricatto, con trafficanti di carne umana e questo richiede una reazione da parte degli Stati membri e l’Italia lo fa con tutte le sue forze”. “In particolare – ha concluso – l’Italia chiede all’Europa, che è stata capace di abbattere le frontiere al suo interno, di comprendere che non possiamo andare avanti considerando le frontiere esterne di competenza nazionale”.
“La forte emozione legata ai fatti di Lampedusa – ha precisato il ministro – ha permesso all’Europa di comprendere che le condizioni, rispetto alle norme che sono state varate dieci anni fa o prima, sono completamente mutate. L’area di instabilità nel Mediterraneo è molto estesa e abbiamo di fronte un ‘non Stato’ come la Libia che desta una preoccupazione che non può che essere condivisa”. “L’Europa ha poi contribuito con il varo del regolamento di Eurosur – ha proseguito – e l’ampliamento delle risorse di Frontex. Speriamo che con l’impegno di tutti i Paesi ci sia un maggiore intervento dell’Ue in futuro”. “Ho letto con attenzione il reportage dell’Espresso: mi fido in modo totale dell’attività della nostra magistratura, non ho dubbi se qualcosa è stato fatto male saprà porre rimedio”. Ha poi detto il ministro della Difesa. “Come è avvenuto in passato – ha aggiunto il ministro – interverremo al più presto per risolvere il problema del sovraffollamento del centro di Lampedusa e per trasferire al più presto i migranti”.
CASO CANCELLIERI. “Quello che è accaduto con il ministro Cancellieri più di ogni altra cosa ci deve far comprendere – ha continuato Mauro – che cosa è una ragione vera e cosa è un pretesto. Perché se si vuole confondere l’umanità con l’ambiguità evidentemente ci sarà un problema di più ogni giorno che passa”. “Questo – ha spiegato – è un governo di grande coalizione, un governo mette insieme chi in teoria insieme non potrebbe stare quindi è per sua ragione intrinseca un governo costretto a verificare costantemente la salvezza delle motivazioni che lo tengono unito. Ciò nonostante è riuscito a fare un grande lavoro”. Mauro poi ha aggiunto: “Dopo avere ascoltato in aula, come si conviene nel rapporto tra Parlamento e governo, le spiegazioni della Cancellieri, penso che il ministro vada assolutamente sostenuto per quello che ha fatto”.
SCELTA CIVICA. “Ho nel cuore un desiderio vero e profondo che è quello di una forza di grandi radici popolari che si radichi nel nostro Paese, perche’ il popolarismo e’ il contrario del populismo. Sono idee differenti, la verità e’ che poi gli elettori sono gli stessi quindi bisogna immaginare che le forze politiche a cui si intende contribuire si concepiscano come aperte a tutti”, ha aggiunto il ministro della Difesa. “Penso che il dialogo con Monti, tra noi che siamo in un Parlamento – ha concluso – sia il fondamento della nostra azione politica”.