Il sindaco di Messina Renato Accorinti in occasione della festa delle Forze Armate, stamani a Messina in piazza Unione Europea davanti al monumento ai caduti e ai carabinieri in alta uniforme, ha esposto la bandiera multicolore della Pace scatenando mugugni, qualche grido e discussioni tra i presenti alla cerimonia.
Accorinti ha rivolto un appello a tutti i sindaci dei Comuni italiani, prima di esporre la bandiera della pace, citando l’inizio dell’articolo 11 della Costituzione: ”L’Italia ripudia la guerra” e ha aggiunto: ”Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte e si colmino i granai, fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L’Italia, paese che per la Costituzione ripudia la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza”.
”La nostra isola – ha proseguito Accorinti – rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (Muos) i paesi stranieri. Anche l’arrivo dei flussi migratori è vissuto come un problema di ordine pubblico da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana. Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice Sì al disarmo. Questa amministrazione, fedele alla Costituzione Italiana, dichiara il proprio No a tutte le guerre”.
Ma non sono mancate le polemiche e le reazioni. “Siamo qui a celebrare l’unità nazionale e le forze armate”, hanno detto alcuni. “Il gesto del sindaco è fuori luogo”.
Anche in rete non sono mancati i commenti: “Credo che abbiamo superato i limiti della decenza… Questo è un oltraggio a tutte quelle forze che ogni giorno “combattono” per la nostra libertà e per la democrazia…..vergogna….!!! “. E ancora: “Accorinti…adesso anche tu potrai a buon titolo essere annoverato tra le vergogne della nostra città”.