Oggi si celebra la fine della prima guerra mondiale (1918), ed è la giornata delle Forze Armate e della commemorazione del Milite Ignoto e di tutti i caduti durante la prima guerra mondiale ancora senza nome.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel giorno dell’Unità nazionale ha scritto nel suo messaggio: “Nella ricorrenza del 4 novembre, celebriamo l’Unità Nazionale e il 95esimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche”.
“Rivolgerò il mio commosso pensiero – scrive Napolitano – ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all’estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace”.
E prosegue: “In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell’instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull’Italia e sull’Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese. Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all’esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti. Ancor più intensamente – raccomanda Napolitano – è necessario lavorare per l’integrazione militare europea. Al Consiglio di dicembre l’Italia ha l’opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri”.
“Soldati, marinai, avieri, carabinieri, personale civile della Difesa, la ricorrenza del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, rappresenta il ricordo indelebile della conclusione vittoriosa del Primo Conflitto mondiale, ma anche la memoria incancellabile delle devastazioni, dei lutti e del dolore subiti dai combattenti e dalla popolazione civile in quei tristi e terribili anni, la dedizione e il sacrificio di un popolo intero”. Inizia così il messaggio del ministro della Difesa Mario Mauro.
“Sulle rovine di ieri, superati gli steccati ideologici e sconfitto l’odio, l’Europa di oggi ha usato le armi del dialogo e della condivisione, per camminare verso un progresso comune”. Continua il ministro: “Una lezione della storia, pagata a caro prezzo, con il sangue di tutti coloro che, per onorare il giuramento prestato, sacrificarono la vita o rimasero feriti e mutilati. Ricordiamoli con commozione in questa ricorrenza, ringraziandoli per aver reso l’Italia un Paese unito e importante nel novero delle grandi Nazioni contemporanee”. Prima una premessa sull’importanza di questa giornata, “occasione per rievocare le imprese coraggiose dei soldati italiani: per terra, lungo il Piave e il Grappa, nei cieli, con le azioni compiute attraverso gli epici duelli aerei sostenuti dai piloti della nostra nascente Aeronautica Militare e nei mari, attraverso le vicende ardite della nostra Marina Militare. Una data che vuole celebrare le nostre Forze Armate, che dopo Caporetto seppero risorgere e mostrare con la battaglia di Vittorio Veneto la determinazione e il forte sentimento di unità nazionale, culminato con l’Armistizio di Villa Giusti che mise fine a quel lungo e doloroso processo, iniziato con il Risorgimento, suggellando negli Italiani la coscienza di essere un solo popolo”.
Conclude il messaggio: “Soldati, marinai, avieri, carabinieri, personale civile della Difesa, le Forze Armate custodiscono e testimoniano instancabilmente il ricordo di quei Caduti e la loro eredità, affinché il loro attaccamento al Tricolore sia d’esempio ai militari di ogni ordine e grado, impegnati ovunque, in nome della Comunità internazionale, per continuare a costruire un domani di pace e prosperità. Camminate sempre sulla via del loro insegnamento orgogliosi di essere Italiani. Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”.