Dibattito aperto tra governo e sindacati in merito alle proroghe dei contratti dei 18.500 precari degli enti locali siciliani. La polemica è scoppiata dopo la stesura del decreto sulla Pubblica amministrazione approvato ieri in Senato. Il governo regionale punta ad approvare una legge entro la fine dell’anno che dovrebbe avviare la stabilizzazione dei lavoratori. i precari potrebbero così trovare una collocazione definitiva entro il 2016. La legge regionale servirebbe per creare la lista unica dalla quale i Comuni potranno attingere per nuove assunzioni una volta liberi i posti in pianta organica. Nel frattempo il governo regionale sta vagliando soluzioni per procedere alla proroga temporanea degli attuali contratti.
I sindaci e sindacati non sono d’accordo con la linea del governo e della Regione e tornano ad indicare nei vincoli del patto di stabilità i limiti alla praticabilità del piano del governo. Sul tema è intervenuto ieri l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, durante il telegiornale di Tgs spiegando che “il testo del decreto è rivolto a tutti i precari d’Italia e non è favorevole alla situazione siciliana. Ma le proroghe ai contratti si possono fare. I Comuni non devono aver sforato il patto di stabilità ed è necessario che ci siano dei posti vuoti in pianta organica. A tal fine stiamo lavorando a una norma per favorire i prepensionamenti anche negli enti locali”.
“Il problema del precariato si risolve con un’azione sinergica del governo nazionale e del governo regionale, nessuno puo’ pensare di tirarsi fuori”. Lo dice Mimma Argurio, della segreteria della Cgil Sicilia, alla vigilia dell’incontro con il Presidente della Regione sul tema dei precari. “Intanto – specifica Argurio – e’ necessario predisporre le proroghe e per far questo serve il concorso di entrambi i governi. Alla Regione – aggiunge – domani chiederemo un piano di stabilizzazioni esigibile con l’indicazione dei tempi di realizzazione. Continuiamo pero’ a sostenere che il governo nazionale non puo’ arroccarsi sulle sue posizioni e lavarsi le mani di un problema che da soli la Regione e i Comuni non possono risolvere”. La Cgil quindi torna a chiedere l’allentamento dei vincoli del patto di stabilita’ e “un piano nazionale per i precari che tenga anche conto della delicata situazione che c’e’ in Sicilia, che deve essere affrontata una volta per tutte pena la crescita del disagio e della tensione sociale”.