Neanche il genio di Fleming sarebbe riuscito a creare un escatamotage tanto semplice quanto incredibile: la Russia avrebbe tentanto di spiare gli altri paesi nascondendo delle microspie all’interno dei gadget regalati ai capi di Stato presenti al G20 di San Pietroburgo. Non solo datagate dagli Stati Uniti, ma anche intercettazioni dalla Russia.
Una storia che ha dell’incredibile e che è stata fiutata dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, che ha consegnato chiavetta e cavo Usb ricevuto al G20 al suo rientro a Bruxelles, chiedendo una consulenza ai funzionari della sicurezza e ai servizi tedeschi. Secondo Stampa e Corriere della Sera, sarebbero in corso le indagini sui gadget modificati.
All’interno della chiavette ci sarebbero alcuni virus “trojan horse”, strumenti per captare dati dal computer e dal cellulare. Dal Cremlino al replica è dura: “Un tentativo di sviare l’attenzione dall’attività di spionaggio degli Stati Uniti, oggetto di discussione ora tra le capitale europee e Washington”. Insomma una patata bollente che rimbalza tra Russia e Usa, come da tradizione.