Si aggrava la posizione di Aldo Nuvola, il sacerdote arrestato a luglio con l’accusa di induzione alla prostituzione e atti sessuali con minori. Gli investigatori hanno individuato altri due ragazzini, oltre ai tre rintracciati all’inizio dell’indagine, con i quali il prete, sospeso a divinis dopo il fermo, avrebbe avuto rapporti a pagamento. Le nuove accuse saranno contestate a padre Nuvola, domani, dal pm Geri Ferrara che andrà ad interrogarlo in carcere.
Le relazioni del sacerdote vennero fuori nel corso dell’indagine sull’omicidio dell’imprenditore Massimo Pandolfo, ucciso il 24 aprile scorso. I carabinieri intercettarono una telefonata tra il diciassettenne arrestato per il delitto e il prete. I due avevano una relazione. Il minorenne chiamò don Nuvola pochi minuti dopo l’assassinio, circostanza che induce gli inquirenti a ipotizzare che l’indagato possa avere aiutare il giovane nella fasi successive all’omicidio. Interrogato dai carabinieri il 17enne confessò i suoi rapporti col sacerdote che venne intercettato: da qui la scoperta del giro di prostituzione minorile che padre Nuvola frequentava.