Gli 007 della Nsa americana spiavano la cancelliera Angela Merkel, ma all’insaputa del presidente Barack Obama. La conferma, e allo stesso tempo la smentita del coinvolgimento del leader della Casa Bianca, è arrivata questo pomeriggio dalla portavoce del direttore della stessa Nsa, il generale a 4 stelle Keith Alexander. Quest’ultimo, “non ha mai discusso nel 2010 con il presidente Obama di una presunta operazione di intelligence all’estero che coinvolgesse il cancelliere tedesco Merkel, né ha mai discusso di presunte operazioni che riguardassero il cancelliere Merkel”, ha spiegato la portavoce Vanee’ Vines, concludendo secca: “Qualsiasi notizia di stampa che affermi il contrario non è vera”.
Oggi la ‘Bild am Sonntag’ (Bams) ha scritto però che Obama sapeva proprio dal 2010 che il cellulare di Angela Merkel veniva spiato dalla Nsa. Anzi il presidente americano per la Bams autorizzò le intercettazioni contro il cancelliere” tanto che, “nel 2010 il presidente americano era stato informato personalmente dal capo della Nsa, Keith Alexander, dell’operazione segreta riguardante la Merkel”. Lo stesso Alexander, che, alla guida della Nsa dal 2005 in piena era Bush, lascerà l’incarico all’inizio del 2014 e che ora smentisce tutto.
Secondo il funzionario citato dalla BamS, invece, Obama non si fidava della Merkel e voleva sapere tutto di lei. “Chi è esattamente questa donna?”, avrebbe chiesto il presidente americano, che sarebbe rimasto irritato per il modo in cui la Merkel agiva nella crisi dell’euro, ma anche per l’opposizione tedesca all’intervento in Libia.
Durissime le reazioni delle Istituzioni tedesche alla rivelazioni della stampa. “La sorveglianza è un reato e quanti ne sono responsabili devono risponderne davanti alla giustizia”, ha tuonato il ministro dell’Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich. Duro anche il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, che giovedì aveva convocato l’ambasciatore Usa per protestare per lo spionaggio della National Security Agency americana. Si tratta di fatti “altamente dannosi”, ha avvertito in una nota, e che “minacciano di minare i legami che ci tengono insieme e di cui abbiamo piu’ bisogno che mai per modellare il futuro nel mondo globalizzato del 21esimo secolo”. Westerwelle ha ricordato che “sul suolo tedesco vige la legge tedesca e questo vale per cittadini e imprese e anche per diplomatici e ambasciate”.