Vertice sulla riforma della legge elettorale stamattina al Quirinale. All’incontro, durato quasi un’ora, hanno preso parte i ministri per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Gaetano Quagliariello e Dario Franceschini, i capigruppo della maggioranza al Senato e la presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, Anna Finocchiaro. “Dal capo dello Stato abbiamo ricevuto un incoraggiamento ad andare avanti” ma “avevamo gia’ deciso che oggi sarebbe stata la giornata nella quale i relatori avrebbero presentato questo schema, con alcune soluzioni alternative”, ha spiegato la Finocchiaro, conversando con i cronisti.
Solo poche ore prima Napolitano aveva ribadito la necessità di intervenire in tempi brevi: “Non è ammissibile che il Parlamento naufraghi ancora nelle contrapposizioni e nell’inconcludenza”. La riforma della legge elettorale deve essere fatta prima del “limite estremo” del 3 dicembre, quando la Consulta si riunirà per valutare l’incostituzionalità del Porcellum.
Il vertice ha fatto infuriare la Lega Nord: “Con il voto di ieri”, ha sottolineato Roberto Calderoli, “la Lega ha dimostrato con il 100% delle presenze dei suoi senatori di essere l’unica forza a volere veramente le riforme, ivi compresa quella elettorale ma altrettanto ritengo inaccettabile, inaudito e assolutamente non previsto dalla Costituzione il vertice di maggioranza che di fatto ha convocato oggi il presidente Napolitano al Quirinale”. E ha precisato: “Non spetta certo a lui convocare vertici di maggioranza soprattutto in relazione a una materia squisitamente parlamentare come la materia elettorale”. “Il Senato – prosegue Calderoli – lavorerà per cambiare la legge elettorale per volontà politica e non per indebite pressioni o sotto ricatto del 3 dicembre tenuto conto anche del pronunciamento della Corte europea del marzo del 2012 che ha respinto i ricorsi avversi l’attuale legge elettorale”.