Bashar al Assad è pronto a tornare in corsa per le elezioni del 2014 per un nuovo mandato: la notizia ufficiale arriva in un’intervista alla rete libanese al-Mayadin. Il presidente siriano chiude quasi la porta alla comunità internazionale con un: 2Non c’è ancora una data certa per la conferenza di pace di Ginevra 2. Non si sa chi vi parteciperà e se le forze presenti rappresenteranno realmente i siriani”.
Dagli Stati uniti arriva subito il monito, da John Carry che avverte Assad: “Se pensa di risolvere i problemi correndo per una rielezione, gli dico che questa guerra prosegue proprio a causa sua”, ha detto il segretario di Stato americano da Parigi, dove si trovava in attesa della riunione a Londra degli “Amici della Siria” del pomeriggio.
A Londra, Kerry si rivolge proprio a occidentali e arabi riuniti per parlare del conflitto Siriano e convincere l’opposizione siriana a prendere parte alla conferenza di Ginevra 2. Per Kerry, Assad è responsabile “dello spargimento di sangue di donne, bambini e uomini innocenti e della destabilizzazione di una regione, con rifugiati che hanno lasciato il paese e si rifugiano in nazioni confinanti”. La soluzione è quindi un impegno di tutti “per arrivare a una soluzione di questo tragico conflitto. Il comunicato di Ginevra non deve essere una lettera morta: la diplomazia deve portare alla fine del conflitto in Siria e questo è il nostro obiettivo. Vogliamo una Siria unita e pluralista che rappresenti tutte le aspirazioni dei suoi cittadini”.
John Kerry risponde alle domande dei cronisti ed è fermo sulla sua posizione: “Appoggeremo l’opposizione siriana moderata, non vogliamo più gruppi estremisti. Distruggere le armi chimiche però non basta a fermare i bombardamenti”.