La guerra tra governo e Pdl vede una terza parte come protagonista: 24 senatori del Popolo delle libertà hanno infatti chiesto ai colleghi di fermare l’attacco al governo, sottoscrivendo un documento che li vede schierati in favori della legge di stabilità. I senatori sono gli stessi che il 2 ottobre avevano già parlato in favore del governo Letta, in occasione della questione fiducia posta da Silvio Berlusconi. In quel caso i 23 (ce n’era uno in meno) ebbero ragione.
Adesso i firmatari scrivono che “non è tollerabile i toni e il linguaggio del dibattito politico dentro il Pdl degradino fino al livello utilizzato oggi nei confronti del ministro Quagliariello e in questi giorni nei confronti di coloro che hanno espresso determinate posizioni. Non è più possibile tollerare la critica distruttiva e permanente alla legge di stabilità e all’operato del governo di cui cinque nostri ministri fanno parte e a cui abbiamo riconfermato la fiducia meno di tre settimane fa su indicazione dello stesso presidente Berlusconi. Il confronto nel nostro gruppo e nel nostro partito deve riacquistare correttezza”.
A firmare il documento (in ordine alfabetico): Piero Aiello, Andrea Augello, Antonio Azzollini, Laura Bianconi, Giovanni Bilardi, Antonio Stefano Caridi, Federica Chiavaroli, Riccardo Conti, Francesco Colucci, Luigi Compagna, Nico D’Ascola, Claudio Fazzone, Roberto Formigoni, Antonio Gentile, Carlo Giovanardi, Marcello Gualdani, Giuseppe Marinello, Bruno Mancuso, Paolo Naccarato, Giuseppe Pagano, Maurizio Sacconi, Francesco Scoma, Salvatore Torrisi e Guido Viceconte.
In un’intervista a Radiouno Rai, tuttavia, ci pensa Angelino Alfano a gettare acqua sul fuoco. “Non ho mai parlato di una scissione” rassicura il segretario del Pdl a “Radio anch’io”.