L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva con 143 sì e tre no il disegno di legge contro il femminicidio, contenente le misure per la sicurezza e per il contrasto della violenza di genere. Un’approvazione in tempi record. Il decreto legge, infatti, sarebbe decaduto il prossimo 15 ottobre.
Il testo approvato contiene nuove aggravanti e nuove misure a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica; non punta solo sulla repressione, ma prevede anche risorse per finanziare un Piano d’azione antiviolenza, una rete di case-rifugio e l’estensione del gratuito patrocinio. Sul tavolo ci sono 10 milioni di euro per azioni di prevenzione, educazione e formazione. Il Piano, elaborato dal ministro per le Pari opportunità, dovrà tra l’altro promuovere il recupero dei maltrattanti e sensibilizzare i media ad adottare codici di autoregolamentazione per una informazione che rispetti le donne. Ogni anno sarà presentata una relazione in Parlamento. Finanziamenti in arrivo anche per i centri anti-violenza e le case-rifugio. Nel 2013 10 milioni di euro, 7 nel 2014 e altri 10 all’anno a partire dal 2015.
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“Il via libera dato oggi dall’Aula del Senato al decreto che contiene misure di contrasto al femminicidio – ha dichiarato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico – è la conferma che adesso le donne hanno uno strumento ulteriore per difendersi da una società sempre più violenta. Siamo di fronte a quella che è una vera emergenza sociale, dove le donne vittime di violenze fisiche e psicologiche sono in numero sempre maggiore. A tutto ciò era necessario che la politica rispondesse in maniera forte e decisa. Io stessa da tempo porto avanti la battaglia per l’istituzione a livello nazionale del codice rosa, da affiancare a quelli tradizionali nei pronto soccorsi, al fine di realizzare un percorso agevolato e specifico per chi è vittima di violenze. Uno strumento ispirato dall’esperienza della task force consolidata presso l’Asl di Grosseto, che ormai si è diffusa come buona pratica in molte strutture ospedaliere italiane, e che vuole essere un aiuto per le donne a denunciare, uscendo dal silenzio nel quale spesso cadono dopo essere state vittime di violenza. L’auspicio è che il varo di questo provvedimento agevoli l’entrata in vigore del codice rosa, perchè è indispensabile che da parte delle donne ci sia la piena consapevolezza che chi commette violenza deve essere denunciato, pretendendo che sia fatta piena giustizia. Altrimenti qualunque sforzo normativo risulterà vano”.