Nuova giornata di immersioni a Lampedusa per recuperare i corpi dei migranti annegati nel naufragio di giovedì scorso. Ieri pomeriggio i palombari della Marina sono entrati nello scafo, che contiene ancora decine di morti, tra cui, pare, molti bambini. Le condizioni meteo anche oggi sull’isola sono favorevoli alle immersioni, in cui è impegnata anche la nave militare “Cassiopea”.
21.05 Il corpo di un migrante è stato recuperato dalle motovedette a 12 miglia dall’isola di Lampedusa. Il corpo è stato segnalato da un peschereccio tunisino che ha avviso le autorità italiane. Dal primo esame medico-legale effettuato il corpo sarebbe di uno dei migranti che erano a bordo del peschereccio naufragato giovedì a Lampedusa. Il bilancio provvisorio sale dunque a 289 vittime
19.32 Altri 14 corpi sono stati recuperati dai sommozzatori nel peschereccio naufragato a Lampedusa. Si tratta di 10 uomini, 3 donne e un bambino. Con l’ultimo recupero il bilancio, ancora provvisorio è di 288 vittime
16.20 Sarà aperto a breve a Lampedusa un ufficio della Caritas, che vuole diventare punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza dei migranti. Si tratterà di un presidio operativo stabile, coordinato da Caritas e Fondazione Migrantes insieme alla diocesi di Agrigento e che consentirà a una équipe formata da operatori di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di supporto volontario alla macchina istituzionale dell’accoglienza.
16.03 “Eravamo 545 persone, di cui circa 20 bambini di un’età compresa da pochi mesi fino a 8 anni. Eravamo tutti ammassati, senza possibilità di movimento. Il viaggio è durato più di 24 ore. La grandissima parte era di nazionalità eritrea, vi erano al massimo 10 etiopi e inoltre c’erano le due persone di pelle chiara, il capitano e il suo assistente”. È il racconto fatto a investigatori e inquirenti da uno dei sopravvissuti, Mussiie Ghebberhiert, eritreo. “L’imbarcazione aveva tre livelli – ha riferito l’eritreo – sottocoperta, ponte e un piano superiore. Durante la traversata, solo in una occasione è stata sostituita una cinghia al motore, in ogni caso nulla di particolare. Quando ci siamo trovati a breve distanza da Lampedusa – continua il racconto -. Chi conduceva l’imbarcazione ha spento i motori, e noi pensavamo di essere arrivati, tanto è vero che avevamo cominciato a mettere le scarpe. Pensavamo cioè che dovevamo aspettare solo i soccorsi provenienti dall’Italia. Siamo stati fermi, in prossimità dell’isola, circa un’ora e mezza”. ”Durante la sosta nei pressi della costa di Lampedusa, abbiamo iniziato a imbarcare acqua sottocoperta – aggiunge il sopravvissuto – o almeno così dicevano, poco dopo si è scatenato l’incendio. Io ho visto con i miei occhi il capitano versare benzina/gasolio su una coperta o lenzuolo che lo stesso capitano aveva poco prima richiesto. Non posso dire se sia stato il capitano ad accendere la coperta, quello che posso dire è che immediatamente dopo la coperta ha preso fuoco e si è incendiata una parte dell’imbarcazione, così tutti si sono riversati verso prua e la barca si è ribaltata”.
15.37 I sommozzatori hanno recuperato altri 24 corpi dei migranti rimasti intrappolati nel peschereccio affondato giovedì a Lampedusa. Si tratta di 17 uomini, 6 donne e un bambino. Al momento il bilancio, ancora provvisorio, è di 274 vittime. Da stamattina sono stati recuperati 43 corpi.
12.19 – Altri tredici corpi sono stati recuperati all’interno del barcone naufragato a Lampedusa. Si tratta di sei donne, sei uomini e un bambino. Il bilancio ufficiale e provvisorio del naufragio sale a 249 vittime.
12.06 – “Domani a Lampedusa ci saranno Barroso, Letta e Alfano ma con loro sono stata molto chiara: se devono venire a Lampedusa solo per fare le condoglianze possono mandare una mail, qui servono impegni concreti”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini intervenendo telefonicamente ad una iniziativa dell’Enel sulla solidarietà che si è tenuta a Roma. “Non so spiegare, non riesco, bisognerebbe respirare quest’aria pesante di morte, anche perchè in questi giorni stanno arrivando anche i parenti”.
11.51 – Proteste e momenti di tensione nel Centro di accoglienza di Lampedusa. I migranti, esasperati da condizioni di vita impossibili rese ancora più precarie dalla pioggia che da un paio di giorni sta cadendo su Lampedusa, hanno preso i materassi e li hanno buttati all’esterno e hanno tentato di bloccare la partenza di alcuni pullman. “Siamo stanchi di vivere così, come animali”, hanno detto. La situazione è sotto controllo dalle forze dell’ordine presenti all’interno del Centro ma la tensione resta alta.
11.39 – Il corpo di un migrante è stato recuperato dai soccorritori alla deriva, a circa 300 metri dall’Isola dei Conigli. Si tratta della prima vittima del naufragio il cui corpo non è stato recuperato all’interno o nelle immediate vicinanze del relitto. Il bilancio provvisorio e ufficiale della strage sale ora a 236 vittime.
11.19 – Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, con il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sarà domattina in visita a Lampedusa. Letta e Alfano accompagneranno sull’isola il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con il sindaco dell’isola, Giusi Nicolini. Il premier, secondo quanto si apprende, ha annunciato al sindaco che domani, durante la visita, parlerà delle opere compensative per Lampedusa.
10.44 – Altri quattro corpi sono stati recuperati dai sommozzatori all’interno del peschereccio affondato a Lampedusa. Si tratta di due uomini e due donne che sono stati estratti dai sommozzatori della Guardia di finanza. Più si va avanti, più il recupero diventa difficile e richiede tempi più lunghi: tutti i corpi dei migranti che si trovavano nelle zone aperte del barcone sono stati recuperati mentre sono ancora da estrarre i migranti che erano nella stiva e che sono praticamente ammassati uno sull’altro. Con i quattro recuperati stamattina il bilancio ufficiale e provvisorio sale a 235 vittime.
Intanto, all’alba di questa mattina sono sbarcati nel porto di Catania 263 immigrati siriani e palestinesi soccorsi durante la notte al largo di Siracusa dal mercantile “Begonia G” di bandiera panamense a 70 miglia dalle coste della Sicilia. Il cargo è stato dirottato in zona dalla centrale operativa della Guardia costiera dopo la richiesta di soccorso del barcone dei migranti. Numerose le famiglie e i bambini: in tutto si tratta di 63 donne, 121 uomini e 79 minorenni. E un mercantile danese, il ‘Seagofelixstow’, ha imbarcato 141 presunti siriani, compresi 28 bambini e 39 donne, che erano su un barcone in avaria. Sono diretti verso le coste Siciliane, probabilmente al porto di Pozzallo, nel Ragusano.
Nella notte, inoltre, una barca a vela con 72 stranieri a bordo si è arenata sulle coste di San Lorenzo a Siracusa. I migranti, tra cui 36 uomini, 20 donne e 16 bambini, sono stati tratti in salvo dalle motovedette della Capitaneria di Porto che, con l’aiuto di due gommoni di un circolo nautico, hanno provveduto al trasbordo dei profughi. I migranti sono di nazionalità siriana, irachena, siriana, afghana e somala. Il Gruppo interforze della Procura di Siracusa è impegnato nella ricerca di due scafisti, probabilmente ucraini, che sono riusciti, per il momento, a dileguarsi. Secondo una prima ricostruzione, il barcone è salpato dal porto turco di Izmir 5 giorni fa e per il viaggio i migranti hanno versato 4 mila euro.