PALERMO, 17 LUGLIO 2013 – Niente più accreditamento per i tre enti coinvolti nell’operazione “Corsi d’oro”. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, annuncia a Catania (dove oggi si riunisce il governo regionale), la sospensione di Lumen, Aram e Ancol, in attesa delle carte della magistratura per procedere alla revoca definitiva.
“La formazione in Sicilia è stata un regno di cose che non vanno – ha detto Crocetta – e di una spartizione da parte del sistema di potere che va oltre il caso di Messina. In giunta questo pomeriggio delibereremo i provvedimenti per gli enti coinvolti, questi sono i messaggi chiari e semplici che questo governo lancia senza perdere tempo. Sulla formazione abbiamo sempre denunciato tutto pubblicamente”.
“Il Governo della Regione Siciliana – aggiunge l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra – non può indugiare dinanzi a fatti così gravi, pertanto interrompiamo i finanziamenti a questi enti e sospendiamo qualsiasi rapporto con chi ha truffato la nostra amministrazione. Non possiamo limitarci a vedere questi arresti come un fatto circoscritto al solo sistema della formazione professionale. Si abbia il coraggio di aprire una nuova questione morale che investe parte della politica siciliana, quella parte che pensa ai propri affari e alle proprie campagne elettorali. Sono profondamente disgustata da questo sistema deviato che intreccia gli affari della politica e gli affari di alcune famiglie eccellenti. Non possiamo nasconderci dietro un dito e far finta di niente, in Sicilia esiste un sistema ben collaudato che ha trasformato il denaro dei cittadini in proprietà privata. Da mesi denunciamo e di certo non ci fermeremo, saremo ancora più rigorosi”.
Intanto anche il Pd annuncia provvedimenti nei confronti degli arrestati iscritti al partito e che al suo interno hanno anche ricoperto cariche. “Ho chiesto alle commissioni provinciale e regionale di garanzia del Pd – dice il segretario, Giuseppe Lupo – di procedere alla sospensione di Concetta Cannavò, Graziella Feliciotto, Nicola Bartolone, Elio Sauta e Chiara Schirò da incarichi di organismi e dall’anagrafe degli iscritti del partito. Nel ribadire la fiducia nella magistratura e auspicando che possa fare piena luce quanto prima, mi auguro -conclude Lupo- che gli interessati possano al più presto dimostrare la loro estraneità ai fatti che gli vengono contestati”.
“Gli arresti eseguiti stamane a Messina disegnano un quadro a tinte fosche: i reati di cui sono accusate le persone coinvolte nell’inchiesta sulla formazione professionale sono gravissimi”, dice Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea. “Il mondo della formazione, soprattutto a Messina – aggiunge Alfano – , è noto per le proprie peculiarità criminali: non a caso, quando decisi di sostenere nella recente campagna per le amministrative quello che è, ad oggi, il sindaco della città peloritana, feci riferimento proprio al fatto che lui, al contrario di altri, non avrebbe utilizzato la formazione come bacino elettorale, per sporchi giochi di potere o per delinquere. Altri lo hanno fatto e oggi ne abbiamo la dimostrazione lampante. Inutile dire – conclude Alfano – che ci si aspetterebbe un gesto responsabile da parte di qualche personaggio politico coinvolto, anche indirettamente, in questa squallida vicenda. In un Paese normale, in una città normale, un politico reagirebbe così: dimettendosi da ogni incarico istituzionale o di partito”.