MILANO, 24 GIUGNO 2013 – Silvio Berlusconi condannato a sette anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa, la sentenza emessa in primo grado sul caso Ruby.
Silvio Berlusconi condannato a sette anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa, la sentenza emessa in primo grado sul caso Ruby. Il presidente Silvio Berlusconi era imputato nel processo Ruby accusato per i reati di concussione e prostituzione minorile. I pubblici ministeri nella loro richiesta iniziale avevano chiesto una condanna a sei anni di Carcere con l’interdizione dei pubblici uffici per il Cavaliere.
Ma la sentenza, come prevedibile, ha sollevato un fiume di dichiarazioni da tutto il mondo politico. Dichiarazioni che arrivano in prima battuta, anche, dai politici siciliani. “Con costanza, caparbietà e tenacia dopo 20 anni la magistratura ha emesso la sua sentenza – dichiara Simona Vicari, senatrice del Pdl – per tentare di eliminare dalla scena politica Silvio Berlusconi, capo dell’opposizione eletto da dieci milioni di italiani. Un’assurdità che ha precedenti solo nei Paesi dell’ex Unione Sovietica”.
“Ho appena chiamato il presidente Silvio Berlusconi – spiega sul suo sito ufficiale Angelino Alfano, per manifestargli la più profonda amarezza e l’immenso dolore di tutto il Popolo della Libertà, per una sentenza contraria al comune senso di Giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa”. Il vice-premier Alfano spiega di avere invitato Silvio Berlusconi, a nome di tutto il movimento politico, a “tenere duro e ad andare avanti a difesa dei valori, degli ideali e dei programmi che milioni di italiani hanno visto incarnati in lui”.
Anche per il deputato del Popolo della Libertà, Basilio Catanoso, di tratta di una sentenza “vergognosa”. Spiega l’onorevole siciliano “La sentenza di oggi del cosiddetto processo Ruby è una vergogna. E poi ci chiediamo come gli italiani possano avere fiducia nello Stato se accadono cose del genere. Speriamo che alla fine anche in Italia – conclude – possa dirsi un giorno che c’è un giudice a Berlino…”.
Twitter: @Bradipale