I laboratori d’analisi siciliani resteranno chiusi fino a mercoledì. “Così non possiamo sopravvivere”

di Redazione

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I laboratori d’analisi siciliani resteranno chiusi fino a mercoledì. “Così non possiamo sopravvivere”

| venerdì 31 Maggio 2013 - 16:10

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PALERMO, 1 GIUGNO 2013 – Ufficialmente comincia oggi la protesta dei laboratori d’analisi siciliani che resteranno chiusi almeno fino a mercoledì prossimo. L’assessorato regionale ha convocato le sigle sindacali per lunedì alle 12.00 ma non è nemmeno ipotizzabile che venga sospeso lo sciopero.

 

Per gli utenti siciliani i disagi avranno inizio da lunedì quando troveranno chiuse le saracinesche dei laboratori che non sono mai stati così compatti fra loro come questa volta; sempre mercoledì ci sarà anche una manifestazione pubblica davanti all’assessorato; poi, da giovedì, i laboratori riapriranno ma le prestazioni erogate saranno a pagamento. Le Asp stanno allertando i laboratori pubblici, prevedendo un aumento delle prestazioni ma i disagi saranno notevoli.

 

Il braccio di ferro con la Regione è in corso già da alcuni mesi e ha portato un mese fa ad alcuni giorni di agitazione. Ora, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto a firma di Lucia Borsellino, i malumori sono esplosi nuovamente.

 

Uno dei problemi, ma non l’unico, è l’entrata in vigore del nuovo tariffario “Balduzzi” che prevede notevoli tagli nel rimborso delle prestazioni ai laboratori: per alcuni esami il taglio si avvicina anche al 40%.

 

Ma c’è anche il problema del recupero delle somme in più che la Regione ha pagato ai laboratori tra il 2007 e il 2012 in ragione di un tariffario che secondo quanto deciso dal Consiglio di Giustizia amministrativa, non andava applicato: il conto per le strutture convenzionate è di circa 140 milioni di euro.

 

Secondo i rappresentanti sindacali si tratta di un salasso non più sopportabile che potrebbe far decidere ad alcuni la revoca dell’accreditamento con il sistema sanitario regionale. “Così non si può andare più avanti”, dicono in molti che agitano anche lo spettro di centinaia di licenziamenti. Oltretutto – viene anche lamentato – non è stato ancora stabilita l’assegnazione del budget per il 2013. 

 

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