TARANTO, 20 APRILE 2013 – Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono state condannate alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise di Taranto per l’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi. Michele Misseri è stato condannato, invece, a otto anni di reclusione per concorso nella soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi e per furto aggravato del telefonino della vittima.
La decisione è arrivata dopo quattro giorni di camera di Consiglio. La sentenza è stata letta pochi minuti fa dal Presidente della Corte, Cesarina Trunflo.
Il pubblico presente in tribunale, alla notizia della condanna all’ergastolo di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano per l’omicidio di Sarah Scazzi, ha applaudito. Presenti in aula, oltre a una cinquantina di cittadini autorizzati ad assistere al verdetto, la madre di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio, che si sono costituiti parte civile al processo.
Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri e suoi presunti complici nella sopressione del cadavere di Sarah Scazzi, sono stati condannati a 6 anni di reclusione.
“Chi uccide merita l’ergastolo. Ci speravo – ha detto la madre di Sarah al termine della lettura della sentenza – ma è comunque una sentenza amara”.
La Corte di assise di Taranto ha condannato anche Michele Misseri, Cosima Serrano e Sabrina Misseri al risarcimento dei danni, da stabilire in separata sede, alla famiglia Scazzi e al Comune di Avetrana. Nello stesso tempo ha stabilito una provvisionale di 50.000 euro ciascuno ai genitori di Sarah, Giacomo Scazzi e Concetta Serrano, e di 30.000 euro per il fratello Claudio.