CATANIA, 4 MARZO 2013 – Svolta nelle indagini sulla morte di Valentina Salamone, la ragazza di Biancavilla trovata impiccata nella notte fra il 23 e il 24 luglio del 2010 in una villa di Adrano, in provincia di Catania.
Arrestato il presunto assassino. È l’ex fidanzato di Valentina Salamone. Lo ha annunciato a “Mattino Cinque”, Dario Pastore, l’avvocato della famiglia della 19enne.
“Stanotte – ha reso noto il legale – e’ stato tratto in arresto Nicola Mancuso, l’ex fidanzato di Valentina Salamone, per il reato di concorso con ignoti in omicidio pluriaggravato”.
I pubblici ministeri avevano chiesto l’archiviazione del caso, classificando la morte della ragazza come suicidio. Non sono mai stati di questo avviso i familiari della ragazza di Biancavilla, che da sempre sospettavano invece che Valentina sia stata uccisa.
I Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip etneo, su richiesta della Procura generale della Repubblica di Catania, nei confronti del presunto responsabile dell’omicidio.
Secondo l’accusa, Nicola Mancuso, trent’anni, sposato, intratteneva una relazione con la ragazza, relazione che avrebbe deciso di troncare. Ma Valentina non si sarebbe rassegnata a questa decisione. La sua era diventata una presenza ingombrante e per questo, secondo gli inquirenti, sarebbe stata uccisa.
L’avvocato dei familiari di Valentina, Dario Pastore, ha comunicato che i Salamone sono “molto sollevati. Sicuramente è un primo passo per l’accertamento della verità. Finalmente! Era qualcosa che si aspettava da tempo, è stato messo un primo punto in ordine all’accertamento della verità e della giustizia, ma non abbiamo ancora terminato”.
Dario Pastore commenta anche i risvolti investigativi dell’arresto: “Mancuso è stato arrestato per omicidio pluriaggravato in concorso con ignoti, quindi è chiaro che non è, ma di questo ne avevamo consapevolezza, l’unico autore della condotta omicidiaria. E’ uno degli autori ma non il solo”.
L’avvocato non risparmia critiche agli investigatori: “Sicuramente c’é molto rammarico perché a questo risultato si sarebbe potuti arrivare ben prima, in maniera molto più celere, se soltanto le indagini fossero state effettuate in maniera puntuale, precisa e scrupolosa, cosa che purtroppo non é avvenuta”.